Liborio Martorana 22/04/2021

La giustizia la amministrano i giudici e non i parenti .

L’ultima uscita di Beppe Grillo ha smosso le acque degli umori intorpiditi degli italiani. Certo ha cercato di difendere il proprio figliuolo accusato di stupro in concorso con alcuni amici  nell’estate di due anni fa . Un presunto stupro consumato nella villa di famiglia ai danni di una ragazza diciannovenne. Posto che ogni genitore difenderebbe il proprio figlio senza se e senza ma, Beppe Grillo ha voluto con il suo show  strumentalizzare un dramma familiare, un dramma che ogni famiglia non vorrebbe affrontare . E diciamolo pure che questa uscita Grillo se la poteva risparmiare, soprattutto con l’attacco verso la ragazza che avrebbe subito lo stupro, adducendo delle scusanti a dir poco inutili. Ovviamente noi comprendiamo il dramma di un padre verso il proprio figlio, ma dobbiamo comprendere anche il dramma di quel padre che si ritrova una figlia stuprata, e col pensiero di quello che ha subito da portare appresso per tutta la vita. Quindi piena solidarietà ai genitori di entrambi i ragazzi. Dicevo sopra che Grillo questa sceneggiata se la poteva risparmiare perché oltre che a portare danno al proprio figlio, ha portato danno al M5S, messo in imbarazzo dal video postato in rete e ripreso da tutte le tv nazionali, infatti da parte dei 5 stelle non c’è stata nessuna presa di posizione, nessun rimprovero verso il fondatore del movimento e neanche una presa di posizione difensiva nei confronti del comico. Grillo se la poteva risparmiare perché non può utilizzare i mezzi di comunicazione  che nessun altro cittadino possiede. In questo nostro benedetto Paese ci sono tante di quelle situazioni che ognuno di noi condanna oppure assolve. Ma noi cittadini non siamo dei pubblici ministeri, non siamo autorizzati a profferire parole giurisprudenziali nei confronti di nessuno. Noi possiamo solo esprimere le nostre opinioni e farci un’idea dell’accaduto, ricordando che solo alla magistratura spetta il compito di giudicare nel bene e nel male l’operato di coloro che si macchiano di reati gravi e odiosi come quello che  rappresenta non solo uno stupro ma un qualsiasi reato offensivo verso la persona o la collettività.

(fonte immagine: web)