Palermo, 20 marzo 2024 – In occasione del trentennale della morte di Ilaria Alpi, il Dipartimento di Lettere ha organizzato un incontro, il 20 marzo 2024 nell’Aula magna del liceo Einstein di Palermo, con Serena Marotta,  giornalista e scrittrice, autrice  di ‘Ciao, Ibtisam – Il caso di Ilaria Alpi’. La giornalista dialogherà con gli studenti insieme a Fabio Gagliano (editore Informazione libera) e Fulvio Fisicaro (giornalista e direttore di Radio Off).

Sono previsti due incontri. Il primo dalle 10:00 alle 11:00 sarà rivolto alle seguenti classi: IV A; III C; III A. Il secondo, dalle 11:00 alle 12:00 rivolto alla III L; IV B; IV G. I ragazzi saranno accompagnati dai rispettivi docenti.

Sono passati 30 anni dall’agguato di Mogadiscio, in cui persero la vita l’inviata del Tg3 Ilaria Alpi e l’operatore Miran Hrovatin. Trent’anni senza avere verità e giustizia, senza conoscere i volti e i nomi di chi ha voluto questa esecuzione nelle strade di Mogadiscio nord, a pochi passi dall’ambasciata italiana, davanti all’hotel Amana, dove si è spento il senso di giustizia.  Quella giustizia cercata da Ilaria e Miran che non potranno più raccontarlo.

In questi lunghi anni di indagini e depistaggi, di ricerca della verità sono emerse due tesi contrapposte: una è quella della Commissione parlamentare d’inchiesta, presieduta dal presidente Carlo Taormina, secondo cui Ilaria e Miran sono morti perché si è trattato “di un tentativo di rapina finito male”, l’altra del gip della Procura di Roma che nel 2007 ha respinto la richiesta di archiviazione avanzata dal pm Ionta. Secondo il gip invece si è trattato di un “omicidio su commissione” per impedire a Ilaria e Miran di portare a conoscenza dell’opinione pubblica le loro inchieste in terra somala (traffico d’armi e di rifiuti tossici). Movente confermato anche dalle informative del Sisde, emerse dagli atti declassificati della Commissione parlamentare d’inchiesta.

Oggi si continua ad indagare. Infatti il gip di Roma, con ordinanza in data 4 ottobre 2019, ha rigettato per la terza volta la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura di Roma, indicando le ulteriori indagini da svolgere. Nonostante il termine assegnato per lo svolgimento di tali indagini suppletive fosse di 180 giorni, ad oggi non si hanno ancora notizie dalla Procura di Roma sull’esito delle stesse.