di Liborio Martorana 21/04/2024

Oggi è morto Vincenzo Agostino, papà di Nino, poliziotto ucciso assieme alla giovanissima moglie incinta di cinque mesi, nell’estate di agosto del 1989. Vincenzo Agostino è sempre andato alla ricerca di verità e giustizia e non si è mai tirato indietro quando c’era da fare qualche testimonianza in qualche scuola in giro per il nostro Paese, da sud a nord. Instancabile ed in compagnia della piccola grande donna che aveva sposato, la signora Augusta Schiera, hanno portato in giro per l’Italia il grido d’amore verso il figlio ucciso. Personalmente potrei raccontare di quante volte siamo stati insieme nelle scuole per fare capire ai ragazzi il valore della vita, della legalità e della giustizia.  Ho avuto l’onore di intervistare Vincenzo una decina di anni fa, e non potrò scordare le sue lacrime nel descrivere l’uccisione del figlio e della nuora proprio davanti ai suoi occhi: “mi disse che non si poteva descrivere il dolore che ha provato nel vedere il corpo del figlio sobbalzare sotto i colpi di pistola sparati da un assassino di rango”. Come anche la rabbia che usciva dai suoi occhi quando descriveva l’incontro col questore depistatore. “Maledetto, se lo avessi tra le mani gli caverei gli occhi” mi disse, mentre il questore gli mostrava continuamente la foto di un falso pentito di mafia. Vincenzo Agostino era un uomo tutto di un pezzo che non cadeva nelle trappole che gli venivano tese. Oggi sono passati ben 35 anni da quel triste giorno del 5 agosto del 1989, gli esecutori dell’duplice omicidio sono stati assicurati alla giustizia e “faccia da mostro” anche lui morto nel modo più classico delle storie di mafia, con un infarto mentre era a pescare  in solitario nel mare antistante il paese dove viveva. Come non posso scordare la malinconia e la tristezza che i suoi occhi mettevano in mostra quando parlava degli attacchi che il “fuoco amico” gli prodigava.  Con la dipartita di Vincenzo sembrerebbe che si possa chiudere questa storia, ma invece no non sarà cosi come vorrebbero tanti. C’è molta gente che è stata vicino alla famiglia Agostino e sono sicuro che continuerà a starci, perché quello che ha insegnato questa famiglia in termini di caparbietà,  forza,  gentilezza e amore per la verità e la giustizia è qualcosa di grande. Forse oggi con la mancanza di Vincenzo Agostino siamo tutti un po’ più poveri mentre di sicuro abbiamo la certezza di quella indole che quest’uomo ha lasciato

(fonte immagine: Antimafia duemila)