Dopo più di 90 giorni di guerra nella striscia di Gaza il bilancio dei danni contro le persone e le cose è disastroso:

• Di 36 ospedali solo 11 ospedali sono oggi parzialmente funzionanti a Gaza- uno nel nord e 10 nel sud

• A causa della privazione di elettricità e carburante da parte di Israele, meno di 1/4 degli ospedali funziona e l’occupazione media dei letti di quelli rimasti operativi è superiore al 200%.

• A causa del blocco degli aiuti umanitari, gli ospedali e le cliniche devono far fronte a un’acuta carenza di forniture, tra cui medicinali, carburante, acqua e cibo.

• 300 operatori sanitari uccisi nell’assalto di Israele a Gaza

• Oltre 70 membri del personale medico sono stati “arrestati e portati in un’area sconosciuta da membri dell’esercito israeliano.

• A causa della privazione di acqua, le malattie infettive si stanno diffondendo nei rifugi sovraffollati, con 360.000 casi segnalati tra cui infezioni respiratorie, diarrea, epatite, malattie della pelle e meningiti. Preso atto di questi dati, forniti da foni autorevoli e indipendenti, si è svolta a Palermo la manifestazione di cui diamo un rapido riassunto filmato. E’ quindi necessario un immediato cessate il fuoco per consentire l’invio di aiuti umanitari. E in prospettiva una pace giusta e duratura.

I medici, in tutto il mondo così come a Palermo, non hanno potuto fare a meno di sentirsi chiamare in causa, fedeli al giuramento di Ippocrate che ogni medico è tenuto a prestare nel momento in cui si accinge a prestare la propria opera professionale:

Consapevole dell’importanza e della solennità dell’atto che compio e dell’impegno che assumo, giuro:

• di perseguire la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell’uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale, • di attenermi nella mia attività ai principi etici della solidarietà umana contro i quali, nel rispetto della vita e della persona, non utilizzerò mai le mie conoscenze; • di evitare, anche al di fuori dell’esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possano ledere il decoro e la dignità della professione;