Chissà cosa avrà da dire in commissione antimafia a proposito di Via D’Amelio

E’ notizia di oggi che a quanto pare il dott. Nino Di Matteo vuole rendere dichiarazioni spontanee alla commissione antimafia in merito al processo Borsellino. Ciò è scaturito dopo che la figlia minore del magistrato ucciso in Via D’Amelio il 19 Luglio del 1992, in un paio di interviste pubbliche ha fatto i nomi di quei magistrati che dall’inizio ebbero per le mani le indagini sulla strage. Il pm palermitano che adesso fa parte della Direzione nazionale antimafia, in una lettera inviata al presidente della commissione nazionale antimafia chiede di essere ascoltato per rendere dichiarazioni che secondo il pm, possono ristabilire la verità dei fatti e porre fine a strumentalizzazioni dannose per l’efficacia degli accertamenti e per il possibile sviluppo di ulteriori indagini sulla strage di via D’Amelio. Ma perché proprio adesso il pm chiede di essere ascoltato? Forse dopo le dichiarazioni di Fiammetta Borsellino che lo tira in ballo in merito alle indagini sui primi due processi fatti dalla procura di Caltanissetta guidata dall’ormai defunto dott. Tinebra, dove Di Matteo era un giovane a quanto pare alle prime armi e che non aveva mai avuto a che fare con processi di mafia? Certo è singolare che il dott. Di Matteo adesso faccia questa richiesta di audizione, forse avrebbe potuto farlo prima? A meno che non ci sia qualcosa talmente importante e segreta da riferirlo solo alla commissione antimafia e solo a distanza di tempo da quei processi, la domanda sorge spontanea: Perché proprio adesso e non prima? Fiammetta Borsellino finalmente si è decisa a parlare e gli strali che lancia non sono per niente leggeri, anzi pongono l’attenzione su quegli anni dopo la strage nella quale perse la vita il padre e gli uomini della scorta, puntando il dito sul depistaggio fatto da organi dello stato ed avallato con coscienza o meno da quella procura di Caltanissetta. I dubbi che in tanti si sono posti sono riferiti proprio a quei due processi che videro alla sbarra un pentito farlocco come Scarantino ed alcune persone da lui accusate, le quali per quanto fossero delinquenti subirono condanne non indifferenti. Uno di questi dentro il carcere ci lasciò anche la vita. Un’altra domanda che si impone è: Perché mai il giudice Di Matteo dopo che c’è stata l’ audizioni in commissione di Fiammetta Borsellino chiede alla suddetta commissione di essere ascoltato. Sono tutte domande alle quali, speriamo presto, potere avere risposte. ? Intanto le fazioni che stanno da una parte o dall’altra soprattutto quelli del “senza se e senza ma” stanno alimentando un clima da stadio tipico di queste situazioni. Ognuno dà l’impressione di avere la verità in tasca, mentre  invece sono solo accecati dal loro tifo.

Liborio Martorana