Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!

E’ un Matteo Salvini spocchioso ed arrogante quello che si presenta in una diretta facebook ad uso e consumo dei media e dei suoi seguaci e gettando le basi per una crisi istituzionale. Una arroganza dettata probabilmente dalla paura e dai suoi spin doctor, come se fosse ancora in campagna elettorale, solo per racimolare qualche voto in più. E si mostra combattivo contro un avviso di garanzia spiccato nei suoi confronti dalla procura di Palermo in merito ai fatti della nave Diciotti “sequestrata” ed ormeggiata nel porto di Catania per ben dieci giorni senza che ai migranti venisse concesso di sbarcare. Salvini era cosciente che ormai era solo questione di tempo e l’avviso di garanzia sarebbe arrivato. Ed è al suo arrivo che il ministro dell’interno e factotum dell’attuale governo che si mostra in questo video dichiarando che un organo dello stato indaga su un altro organo dello stato, con la differenza che lui è stato votato e che i suoi elettori sono suoi complici, mentre altri non sono votati da nessuno, alzando lo scontro con la magistratura. Ora posto che nessuno può essere al di sopra delle legge, cosa che il ministro factotum vuole fare, con il suo agire si pone al di sopra dell’ ordinamento costituzionale dello stato, quello stato che lui stesso, dice a parole, di volere difendere, ma che in verità vorrebbe fare suo. Il mettere in evidenza l’essere eletto mentre i magistrati non lo sono pone l’attuale personaggio in uno dei più alti gradini dell’italica ignoranza, facendo ingozzare coloro che dell’intelletto non ne fanno un buon uso. Il contrastare l’avviso di garanzia nelle modalità del video in questione in verità mostra la debolezza di un personaggio al quale la paura fa novanta, ed il sentore di questa paura era già noto dopo che un intervento della Presidenza della Repubblica gli impose lo sbarco dei migranti della Diciotti. In quella occasione il leader leghista ha dovuto pronarsi davanti ad uno scontro con il presidente Mattarella. Della serie giocare con la pelle dei migranti ad uso e consumo di un elettorato che nei sondaggi pare aumentare a dismisura superando persino i numeri del movimento cinque stelle. Adesso la palla deve per forza di cose passare all’alleato di governo, il quale attualmente non mostra alcun segno di imbarazzo. Cosa faranno i penta stellati? Apriranno una crisi di governo? Non credo. Significherebbe un probabile ritorno ad elezioni anticipate e con la loro doppia morale rischiano di essere fagocitati proprio dalla Lega. Prenderanno le distanze dal ministro dell’interno? Probabile, e anche se lo faranno sarà in modo molto blando ed indolore. Ci sono delle poltrone da salvare e posti elargiti dietro nomine, ed i neo entati in transatlantico che ancora non hanno maturato un bel niente potrebbero aprire un fronte all’interno del movimento stesso, cosa che i vertici dell’azienda che li gestisce conosce appieno e che proprio adesso non può permettersi. Quindi aspettiamo i prossimi giorni per veder come si evolveranno le cose e soprattutto cosa ne sarà dell’alleanza di governo.

Liborio Martorana

 

(fonte immagine web)