Lunedi 27 febbraio è una data da ricordare perché per la politica nazionale segna l’alba di un nuovo giorno

di Liborio Martorana Palermo 28/02/2023

Elly Schlein ha vinto le primarie per designare il nuovo segretario del PD. E lo ha fatto in modo pulito e palese, sbaragliando quelli che erano i pronostici messi in campo da detrattori di infima qualità e da cariatidi e zavorre che stanno anche dentro il partito. Mai c’era stato nella breve  storia del PD una guida al femminile, c’è sempre stato invece una guida sempre al maschile ed una exscaletion di correnti e di padroni delle tessere che lo hanno posto nelle antipatie politiche di movimenti e di non iscritti. Il partito solo quando ha capito che stava per affondare nel baratro del non ritorno ha cercato di porre rimedio tamponando la falla con le dimissioni del segretario Letta richieste a gran voce dal popolo del PD. Detto e fatto Enrico Letta annuncia le proprie dimissioni da segretario del partito indicendo le primarie a distanza di sei mesi dalle sue dimissioni. Che Letta abbia fatto bene o abbia fatto male alla guida del partito questo lo lasciamo a coloro che lo hanno vissuto dal di dentro. C’è di vero che l’ex segretario ha avuto una incisione abbastanza blanda nella guida del partito e dentro l’opposizione facendo si che i malumori ed i mugugni aumentassero. Da qui le sue dimissioni. Dicevamo di Elly,  in questa sua campagna elettorale ha preso poi voti dalle donne di sinistra che in lei hanno visto una grande forma di cambiamento e da iscritti nel partito che ormai non ne potevano più di una politica stantia e senza ombra di cambiamento ma soprattutto, di incisione politica e perdita del tessuto sociale. Negli ultimi anni il PD è stato come una componente del pentapartito della vecchia politica, dove ognuno soprattutto gli eletti , hanno tirato acqua al proprio mulino. Ciò significa che hanno tirato troppo la corda abbandonando la classe operaia e i ceti più abbietti per posizionarsi a fianco di forme di liberismo, senza attenzionare con maggiore vigore punti importanti di politiche sociali, come il lavoro, il DL Zan o lo Ius soli e la questione migranti. Adesso con questo nuovo segretario quella parte di sinistra che sta dentro il partito  spera di portare avanti temi che  risolvano questioni che la destra potrebbe distruggere o addirittura farli propri, mentre la sinistra nazionale non iscritta al partito comincerà a premere per una politica più sociale più adeguata. Credo che adesso la nuova segretaria del partito ha dei punti fermi da affrontare: la riforma del partito con la mandata a quel paese di tutti i volta gabbana  sia nazionali che regionali ed anche locali che si muovono come i padroni del partito, attuando forme gattopardesche e sempre pronta a saltare sul carro dei vincitori. Attuare forme di comunicazioni che facciano ritornare gli elettori fuggiti e soprattutto intavolare dialoghi con i vari movimenti che stanno alla sua sinistra. Credo inoltre che a partire da questo nuovo giorno  vadano messe da parte scissioni e divisioni che a noi riescono molto bene per affrontare l’attuale governo, cosa non molto difficile vista la scarsezza dei suoi componenti. Ultimo punto Elly deve mantenere un continuo rapporto con i territori e con l’elettorato  soprattutto con quello non iscritto organizzando conferenze di confronto ed aperture al dialogo. Se ci si scosterà dal vecchio modo di gestire il partito, forse si potrà vedere nuova luce in fondo al tunnel.

Un ultimo appunto va ai duri e puri: bisogna smettetela di stare ad esaminarsi il pelo dell’ombelico, perché non è con le scissioni e con l’affermare di avercelo più lungo e più duro degli altri che si costituisce il fronte anti destra.

(fonte immagine di Gaspare Semprevivo)