Di giandiego marigo                                                                                  30/06/2020

Si alzano onde e cavalloni sullo sfondo di un fronte nuvoloso chiamato MES. Aria di tempesta si addensa sul futuro della barchetta del governo italico. M5S non ci sta proprio sull’uso del MES. Mentre Zingaretti & C. incarnano da sempre la lunga manus dell’Europa della finanza nel nostro paese, con gli amici serpenti a tratti nemici e spesso avversari di IV (Italia Viva).

I dubbi di chi non ama il MES, nonostante le rassicurazioni, (più che altro verbali, a parere di chi scrive) sono leciti, viste le esperienze precedenti e le considerazioni e le esternazioni al limite dell’offensivo di molti politici di rilievo dei paesi del Nord e della Germania stessa, nei confronti del nostro paese.

L’eccesso europeista del PD risulta evidente, si badi, senza alcuna considerazione “Sovranista”, l’internazionalismo resta un faro, una indicazione di fondo, a nessuno dispiacerebbe un’Europa dei popoli, anche a costo di perdere sovranità nazionali, ma non si sta affatto parlando di questo. Sino ad oggi ed ancora con questa, lunga e pesante discussione sul Recovery Found e sui prestiti a strozzo (che sarebbero la soluzione preferita dai paesi dell’usura legalizzata, dei paradisi fiscali personalizzati, del moralismo bipolare e di comodo), l’Europa si può definire in molti modi, ma non “dei popoli”.

Tornando alle cose di casa nostra L’alleanza M5S -PD – IV – LeU fa acqua da tutte le parti e non solo sul MES anche la discussione sul rinvio dei licenziamenti, sull’allungamento della CIG (cassa integrazione guadagni straordinaria), sulla Deroga al codice degli appalti provoca malumori e piccoli ricatti da dozzina. Il pericolo di sortite da parte di IV, con l’alleanza di alcuni Piddini piuttosto che della fronda Di Battista (M5S) resta altissimo. Mentre Conte trapela un ottimismo, una capacità di movimento ed una lungimiranza abbastanza immotivati.

In questo gioco tutto politico ed elettoralistico, finalizzato unicamente agli equilibri interni fra le forze di una rappresentanza del tutto opinabile, in prospettiva di una tornata elettorale prossima, limitata , ma fortemente strumentalizzabile e con estrema facilità gestibile in chiave di destabilizzazione … dove stanno gli interessi popolari? Dove sta il parlamento di rappresentanza? Dove la capacità dello statista di pensare al bene superiore?

L’Italia è dilaniata ed offesa, anche in chiave di equilibri europei e mondialisti, percorsa da bande armate di lanzichenecchi al soldo di questo o di quel signore in questa o quella guerra finanziario-commercial-politica. Partendo a nostra imperitura vergogna, proprio dal tempio della democrazia parlamentare.

La scatoletta di tonno resta assolutamente chiusa, serrata e i vitalizi sono, semplicemente, tornati di moda, senza neanche un eccessivo sforzo (ci ritroveremo a pagare vitalizi faraonici a pregiudicati illustri ed ai loro eredi). Scandalosa la strumentalizzazione da parte della DX che con una mano cancella il taglio in commissione e con l’altra , pubblicamente, punta il dito sul governo e sul PD, vomitevole!

Che fare?

La soluzione sarebbe quella di applicare la costituzione in modo serio, soprattutto nella tragica prospettiva di un presunto riacutizzarsi della fase pandemica che riaprirebbe polemiche, tentativi di abuso e le pratiche di controllo esasperato ai limiti della suddetta costituzione- Però la domanda resta quella del Macchiavelli “Chi controllerà i controllori?”.

Dove sono le pratiche virtuose di partecipazione e di Controllo Democratico dal Basso? Al Nord ed in Emilia-Romagna stanno nascendo “Comitati in difesa della Salute” che si ripropongono anche di controllare che il danaro stanziato per la Sanità resti pubblico; il che , va detto, non sembra essere nelle intenzioni di molti della compagine di governo, ma anche che la struttura sia pronta per la gestione corretta e non allarmistica e preda del panico di una eventuale emergenza di ritorno (che a chi scrive apparirebbe leggermente pretestuosa, per altro).

Questo però non basta, i settori di intervento nel sociale sono numerosi e non si limitano alla Sanità e l’assenza di una vera rappresentanza popolare si sente, si vede e risulta drammaticamente evidente.

Questa espressa è ovviamente la posizione di chi scrive ed ancora una volta si ringrazia l’editore che ci permette di esprimerla. (non è affatto scontato di questi tempi).

Questo paese deve recuperare la capacità partecipativa, uscire dal coma indotto e riconquistare il suo inalienabile diritto al Controllo Democratico delle strutture del potere che restano, nella nostra costituzione, rappresentative della sovranità popolare. Nel dire questa definizione “Sovranità Popolare”, l’unico sovranismo che mi interessi, una venatura di tristezza mi coglie mi guardo attorno e vorrei essere da un’altra parte.

foto: Photo Brusa