di giandiego marigo                                                                                        09/06/2020

A nessuno piace il ruolo di Cassandra, è una parte pesante di scarsissima soddisfazione, pochissimo gratificante. Molto meglio vendere fumo e nebbia, mezze verità, omettere, sorvolare; comportarsi come molti dei nostri politici da operetta (sembra che nel mazzo siano rimasti solo quelli), di cui però le italiche genti sembrano fidarsi sin troppo ed amare smisuratamente.

Eppure la verità è spesso spiacevole come lo sono i dati ISTAT che vengono forniti in questo Giugno post-emergenziale (ammesso e non concesso che l’emergenza possa finire davvero, visto che al potere non conviene affatto che essa abbia fine).

Una contrazione del PIL del -8,3% nel 2020, con una prospettiva di ripresa scarsa nel 2021 un recupero cioè del solo +4,6%. Un boom assoluto e in prospettiva esponenziale di inoccupati (persone cioè che rinunciano a cercare un lavoro, impossibile da trovare),che è qualche cosa di più grave e preoccupante della disoccupazione. Un Impatto frontale e devastante dei provvedimenti anti-covid sull’economia del paese (ne è valsa la pena?).

Premetto, per amore di correttezza, non amo il capitalismo in alcuna salsa più o meno liberal, ritengo il PIL un indicatore parzialissimo e pochissimo “umano”, non adatto ad indicare il reale benessere di una nazione , ma solo ad indicarne la credibilità finanziaria (ed anche quello in modo discutibilissimo); ma tant’è, questi sono i dati di questo sistema liberticida e liberista.

I dati maggiormente preoccupanti sono, ai miei occhi quelli della scomparsa del lavoro, non che mi esalti l’idea dello sfruttamento, ma la sopravvivenza ha un suo senso profondo e quelli del crollo verticale dei consumi delle famiglie -8.7%. Tali dati, se connessi con il costante aumento dei prezzi di servizi e beni di prima necessità (aumenti che non sono affatto destinati a calare mai più)ed alla graduale mancanza sempre più marcata della possibilità di sostentarsi, ci consegnano un quadro molto pesante e decisamente triste.

Nel confronto con la media del 2019, nei primi 4 mesi dell’anno circa 500 mila persone hanno smesso di cercare lavoro transitando tra gli inattivi“. Non è bello da dire e nemmeno da pensare, se a questo si unisce la fuga, metodica dei nostri cervelli migliori.

Il tasso di disoccupazione si attesta attorno al 10% con prospettive di rimbalzi molto contenuti in una oscillazione fra il 9.5%e 11%, con prospettiva di aggravamento.

Non sono dati confortanti, questo Sistema sta mostrando i propri limiti. Il nostro capitalismo straccione ormai sembra unicamente capace di lamentarsi e far la fila agli aiuti di stato. Si badi nessuno fra i grandi Manager riesce nemmeno a concepire una diminuzione dei propri emolumenti o una contrazione dei margini di guadagno (nel caso delle SPA dei dividendi azionari), anzi è proprio il mantenimento ed il progressivo aumento di queste percentuali che motiva molti dei licenziamenti, delle esternalizzazioni … FCA non intende rinunciare ai dividendi e lo dice, persino, battendo cassa.

Capitalismo straccione Made in Italy, non che ci si aspetti altro da chi concepisce lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo come fonte di guadagno. Cassandra! Appunto e non è piacevole, ma non si vede riscossa e non si intravede cambiamento, se anche l’AreA di Progresso e Civiltà ( quella che un tempo chiamammo sinistra) finisce con l’appiattirsi, rinunciando al proprio “pensiero”, su questo sistema, già! Ma questo lo ho già ripetuto sin troppe volte e forse vi è venuto persino a noia.

Resta il dato, matematico, che certamente è leggibile in vari modi, ma che per chi scrive ha un solo grottesco e tragico significato: Esclusione, dimenticanza, stratificazione … evo mediano.

È palese, il capitalismo 900centesco si sta trasformando in qualche cosa d’altro, l’incidenza delle multinazionali aumenta la distanza fra i super ricchi, i padroni del vapore, e gli schiavi affaccendati a far funzionare la loro “Macchina dei soldi” ed a consumare i loro prodotti di fascia media e bassa. Cosa stia diventando ce lo dirà la storia, certo è che se manca un interprete nella commedia, se lo zanni non c’è, se mancano gli interessi popolari, e resta la moltitudine sei servi contenti, essa farà molto presto a trasformarsi in tragedia.

Ed ancora è Cassandra … Ma cosa ve lo dico a fare?

(fonte immagine: web)