Per anni relegato allo stato di livello inferiore rispetto alle forme classiche della narrazione, il fumetto ha ormai, nelle sue forme più alte, acquisito il rango di forma autonoma e autorevole del racconto.

Gran parte del merito di questo passaggio è di Will Eisner, geniale e prolifico autore di racconti a fumetti.

Ideatore, negli anni ’40 e ’50 del Novecento, della figura dell’investigatore chiamato “The Spirit” e delle sue avventure eccentriche e ironiche caratterizzate da una ardita sperimentazione stilistica e grafica, Eisner viene considerato il creatore della “graphic novel” (romanzo a fumetti) con la pubblicazione, nel 1978, di “Contratto con Dio”.

Eisner, con il suo stile asciutto ed espressivo caratterizzato da tavole di una fulminante semplicità ed espressività, in un rigoroso bianco e nero, esplora nelle sue opere i sentimenti più reconditi dell’animo umano; come dice lo stesso Eisner a proposito del suo “Le regole del gioco” (2001) senza “avere un carattere morale, quanto piuttosto di osservazione clinica”.

“Il palazzo” (1987), “Gente invisibile” (1993) e “Dropsie avenue” (1995) mettono in scena la umanità degli esclusi, di chi vive ai margini della società.

In altre opere, come “Verso la tempesta” (1991), Eisner esplora il genere del romanzo autobiografico narrando gli anni dell’infanzia in un mondo che si avvia tragicamente verso la seconda guerra mondiale, mentre ne “Il complotto” (2005), terminato appena un mese dalla morte, affronta il romanzo storico raccontando la storia di un piano ebraico per ottenere il dominio del mondo che si rivela essere una colossale montatura da parte della polizia zarista per giustificare l’odio verso gli ebrei.

Una straordinaria produzione di opere, quella di Will Eisner, dove si può attingere senza mai rimanere delusi.

Fabrizio Vasile