Già il nome stesso induce alla ilarità, alla satira ed anche allo sfottò a buon mercato.

Liborio Martorana 26/06/2022

La scissione all’interno del movimento 5 stelle era nell’aria già da tempo, le liti continue tra Conte e Di Maio si andavano facendo via via sempre più frequenti, ed anche se si posizionavano sul politically correct del politichese si notava sotto sotto la mancanza del bon ton di stile anglosassone, e la decisione da tempo presa dal ministro degli esteri,  per andarsene dal partito. Un duello cominciato in sordina con leggere stilettate per poi finirlo a colpi di clava. La scusante per il ministro degli esteri era che il suo capo politico Giuseppe Conte di tanto in tanto lanciava bordate al governo di cui ne fa parte e che, tra l’’altro, ne è il maggiore azionista. Bordate contro l’invio di armi all’Ucraina, mentre il ministro degli esteri arroccato su posizioni atlantiste, di pensiero unico e filo americane, rispondeva con tutto il contrario alle tesi di Conte. Da qui la continua lite tra i due, ha portato alle attuali conclusioni, al divorzio senza appello. Ma, c’è sempre un ma in tutte le storie, con questa scissione, noi malelingue di rettili velenosi , pensiamo tutt’altre storie. Da un po’ di tempo dentro il M5S si era cominciato a parlare della abolizione del vincolo dei due mandati, ciò starebbe a significare che coloro che sono già stati eletti in parlamento si dovevano fare da parte per le prossime elezioni. Questo vincolo diventava stretto a quanti nel movimento avevano già cominciato a gustare il sapore dei soldi e di tutti i benefit che ogni deputato o senatore percepisce. Ritirandosi dopo il secondo mandato starebbe a significare la perdita di tutto ciò e quindi dovrebbero tornare alle proprie attività, per chi c’è l’ha, oppure inventarsi un lavoro . E visto che buona parte dei 5 stelle sono giovani , dovrebbero aspettare un bel po’ di tempo per avere riconosciuta l’indennità pensionistica. Quindi l’operazione da fare quale sarebbe stata? Scindersi dal movimento, portandosi appresso un numero di eletti e formare una nuova formazione politica . In questo modo ogni problema sarebbe risolto. Infatti sono circa una sessantina tra deputati e senatori che hanno deciso di seguire il ministro degli esteri in questa altra avventura, per ultima la ex ministra dell’istruzione Azzolina, si, proprio quella che fece acquistare i banchetti con le ruote per le scuole elementari e che sin dall’inizio della pandemia sono stati accatastati nei magazzini delle scuole senza essere mai utilizzati. Questa nuova formazione va ad aumentare il numero di politicanti stazionanti all’interno del parlamento che credono di potere fare l’ago della bilancia nelle decisioni dell’attuale governo. In effetti alle prossime nazionali se si mettono assieme tutti i piccoli partitini, contando gli ex Grillini, i Renziani, Calenda , +Europa e mettendoci anche la nuova DC di Totò Cuffaro con qualche acquisto dal gruppo misto, potrebbero diventare una forza in grado di dire la sua. Il problema potrebbe sorgere sul chi dovrebbe parlare a nome di costoro. Lo farebbe Di Maio, oppure Renzi, o forse Calenda? Fatto sta che per costoro, andando da soli alla competizione elettorale nazionale sarebbe come andare a pesarsi per vedere quanto incidono sul tessuto elettorale nazionale e di conseguenza chi prende più voti dovrebbe avere il diritto di fare il leader. Ma conoscendo i soggetti difficilmente calerebbero la testa  mettendo da parte il proprio ego ed il proprio narcisismo, e quindi liti a più non posso, proprio come succedeva con la vecchia Democrazia Cristiana nella prima repubblica. Lo spettacolo è tutto in divenire e noi malelingue di rettili velenosi stiamo aspettando i prossimi mesi come si evolverà questa grande  confusione. Con questa scissione all’interno del governo avviene una sorta di ribaltone, portando il PD ad essere la prima forza in parlamento, ed in tutto questo Beppe Grillo, fondatore del movimento , non parla, e non dice nulla in merito, lasciando che le liti in famiglia si appianino da sole.

(fonte immagine:notizie.tiscali.it)