di Fulvio Fisicaro Palermo, 11 agosto 2022

Il passaggio delle informazioni tra le parti politiche impegnate in campagna elettorale e i cittadini, cui spetta il compito di votare, è sano solo se basato sui programmi. Poiché i programmi li elaborano gli uomini, la scelta dei candidati diventa rilevante, molto più dei pettegolezzi. In quest’ottica, nel folto novero di protagonisti politici che saranno presenti nelle liste di tutti i poli, spiccherà la candidatura con il centrosinistra di Carlo Cottarelli: docente universitario di macroeconomia fiscale, direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici dell’Università Cattolica di Milano dal 2017, direttore del Dipartimento affari fiscali del Fondo Monetario Internazionale dal 2008 al 2013, commissario straordinario per la revisione della spesa pubblica con il governo Letta dal 2013 al 2014, membro del Consiglio del Fondo Monetario Internazionale con il Governo Renzi dal 2014 al 2017. Il suo curriculum è secondo in Italia solo a quello di Mario Draghi. La presenza di Cottarelli in campagna elettorale servirà ad alzare il tono mediocre del dibattito: “ Si vedono già promesse elettorali senza indicazione di coperture (flat tax al 15%? perché non 10%?). Ne arriveranno altre, un po’ da ogni parte. In confronto, la fetta di salame venduta come Alpha Centauri, ci parrà la minore delle bugie …” , ha scritto l’8 agosto su Twitter. La candidatura di Cottarelli avrà un effetto dirompente sulla competizione elettorale. Indica che il centrosinistra mostra apertura alla revisione critica di tutto il sistema Paese, fattore che oggi sta alla base di qualsiasi rinascita. “Grazie a Enrico Letta e Benedetto della Vedova per avermi chiesto di candidarmi. Ho accettato volentieri perché penso che l’Italia sia a un bivio politico ed economico ed ognuno di noi si debba impegnare per far andare il nostro Paese nella direzione giusta. Quella progressista.” ha scritto nell’ultimo Tweet di ieri. Un plebiscito per Cottarelli sarebbe un bene per tutta l’Italia.

(Fonte immagine: Quirinale.it)