di Turi Rubino

In gran parte autobiografico, “Tutto è jazz” racconta la storia di Elli, una minuta, giovanissima donna che da Vienna si trasferisce nella Berlino degli anni ‘30 inseguendo il sogno del teatro, della emancipazione, di una vita culturalmente ricca e stimolante. Elli è sola, povera, ingenua e, appunto, sognatrice. Alla sua fragilità fanno da contraltare una forza e un coraggio commoventi, la capacità di incassare delusioni e difficoltà (perfino pagare l’affitto e il mangiare sono perennemente a rischio) senza per questo arrendersi (le sirene del suicidio le camminano accanto), di investire cin sentimento e passione ciò che fa e le persone che incontra. “Jazz” è il nome che Elli e il gruppo di artisti amici che via via si è creato, danno a un Kabarett. Un’iniziativa di teatro/rivista autogestita in cui profondono tutto il loro giovanile entusiasmo e il loro talento. È la loro scommessa su se stessi e sul futuro. “Tutto è jazz” è un libro di tenerezza e malinconia, di vitalità e impotenza, straordinariamente ben scritto e con una inconfondibile impronta femminile.