12/12/2019

Giandiego Marigo

Chi scrive qui è uno spiritualista, che ha molto rispetto, attenzione e vorace curiosità per le manifestazioni umane di questo bisogno. Nel mio lavoro di scrittura, la componente spirituale ha grandissima rilevanza. Sono convinto, profondamente, che solo una maturazione in questo senso possa produrre quel cambiamento di cui tutti sentiamo il bisogno.

Questo per inquadrare e per chiarire che non sono un oltranzista dell’ateismo senza spiegazioni, anche se la mia immagine dell’immanente è personale e, credo e spero, evoluta.

Parlare, quindi, dei fenomeni di “estremismo religioso” o di puro fraintendimento del ruolo della meditazione e della preghiera, lo ritengo importante, proprio perchè, il contesto del bisogno in cui tutto questo avviene è per me parte dell’evoluzione umana.

Basta guardare il mondo per vederne gli effetti, la chiamata a pretesto del “divino” o se preferite “dell’immanente”  in difesa di una particolare visione ed a benedizione delle proprie armi e delle proprie truppe.  Una visione del divino come protettore di una sola piccola parte, di un’idea, di una particolare colorazione della pelle. Un creatore personalizzato che stratifica l’umanità in figli e bastardi, che predilige una parte della propria presunta creazione a svantaggio di un’altra.

Un divino immanente e antropomorfo, che con la semplificazione “dell’immagine e somiglianza” cura gli interessi di una parte a svantaggio di un’altra, che premierebbe solo chi gli è fedele vendicandosi crudelmente di tutti gli altri. Un Dio tifoso e bianco.

Questo è a mio parere il meccanismo che porta “I Cinque Sassi” a sgranare i propri rosari, non a caso pubblicamente e cercando il rumore e l’ausilio dei media, in un resunto soccorso  dell’unto del Signore Salvini, davanti al tribunale di Torino.

Non l’essere e l’appartenere, ma il  muovere “L’Iddio degli Eserciti” contro i propri nemici; d’altra parte il nostro eroe impugna rosari e mitragliatori leggeri della Val Trompia con le stesse mani ed il medesimo sorriso. Esibisce crocefissi e presepi, mentre scientemente abbandona in mare a morte certo centinaia e miglia di persone, umani che hanno l’unica colpa di non essere nati in Lombardia e di essere gli ultimi della terra.

C’è un che di blasfemo in questo rosario, una visione oltranzista, limitata e fanatica, paragonabile a quella di molti islamisti estremi … o induisti fanatici. La religione prostituita ai bisogni materiali, che ama il potere, gli uomini forti. Il divino che da millenni unge qualcuno e condanna a morte un altro. Il divino dei tifosi … il dio dei crociati e dell’ISIS. Quello stesso dio che fiammeggiava dalle croci del KKK, a cui si richiamano i “Venditori porta a porta di guerre sante e crociate”. Un Dio parziale, proprietario e crudele, personalizzato, di cui non saremmo parte, ma schiavi, che non ama la Natura e non è in essa, che possiede , am non è l’universo intero. Un Dio viziato, egoista e monarchico.