La mostra è stata allestita a partire dal 7 luglio e si potrà visitare sino al 10 settembre

 “Thomas Lange a Palermo” è il titolo della mostra allestita in città e che è stata inaugurata lo scorso 7 luglio, che si potrà visitare sino al 10 settembre.  Negli ultimi anni l’immagine di Palermo sta avendo un netto rilancio rispetto al passato e la mostra di Thomas Lange nello spazio dello ZAC (zona arti contemporanee) ai cantieri culturali alla Zisa, di certo è uno di quegli eventi che dà ancor più risalto e valore sia al luogo della mostra, sia alla città. La mostra, a cura di Davide Sarchioni e Lorenzo Calamia, è composta da circa settanta dipinti,  grandi tele, che sono state selezionate da diversi periodi della sua arte: alcune sono della seconda metà degli anni Settanta sino ad oggi, altre riguardano gli esordi. L’esposizione è promossa dall’assessorato alla Cultura di Palermo, con il patrocinio del console onorario della Repubblica Federale di Germania a Palermo e del Goethe -Institut Palermo, in collaborazione con la Fondazione VOLUME! di Roma, la Galerie Poll di Berlino e MLZ Art Dep di Trieste. La mostra vede protagoniste anche delle installazioni. Alcune delle opere esposte appartengono all’atelier di Lange. Quindi si tratta di opere non molto conosciute. Alcune sono infatti dei dipinti ispirati ai ritratti della sua famiglia, c’è anche un autoritratto dell’artista, e altri, come quello dei genitori o del fratello e della sorella. E ancora, del compagno Mutsuo.

Thomas Lange, artista tedesco, classe 1957, la cui personalità  è emersa tra la fine degli anni Settanta e gli inizi degli anni Ottanta, va collocato fra i cosiddetti giovani selvaggi: il termine indica le generazioni di artisti coinvolti nella vicenda del Neoespressionismo tedesco. Si tratta di un periodo storico, politico e culturale di quegli anni, dove ancora esiste la città del muro, dove gli artisti cercano di esprimersi attraverso una pittura caratterizzata dall’esasperazione gestuale, dal forte impatto cromatico, con un tratto veloce, una consapevolezza grezza, nonché trasandata.

Simone Cecchini

(11 luglio 2017)