a cura di Marina Caserta

 

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Se io fossi sola, nessuno sapesse dove mi trovo, e un freddo killer fosse sulle mie tracce, mi andrei a cacciare, nottetempo, in un bosco?

Se fossi sana di mente, certamente no, ma io non sono David Raker, il protagonista dei romanzi di Tim Weaver. Non è un eroe, neanche un po’, anzi. È  pieno di contraddizioni, tormenti e difficolta, ma è un incosciente, con la sensazione di non avere niente da perdere da quando è morta la moglie.

Andiamo con ordine: Raker è un ex giornalista e già questo basterebbe, secondo le montagne di gialli che ho letto nella mia vita, per renderlo inviso alla maggior parte dei poliziotti. Ma lui vuole strafare. Il fatto è, che dopo che ha rimesso insieme i cocci della sua vita, distrutta dalla morte dell’amata moglie, ha capito di avere un talento naturale per ritrovare le persone scomparse, il che significa che il suo lavoro inizia quando la polizia non riesce a risolvere il caso. Inutile dire che non gode di popolarità tra le forze dell’ordine, ma se ne fa una ragione e va stoicamente avanti , non guardando in faccia nessuno alla ricerca della verità, per quanto dolorosa possa essere, perfino per i propri clienti.

Weaver è un maestro a costruire trame che lasciano col fiato sospeso, quando sembra di essere arrivati a comprendere il movente di qualcosa, si scopre sempre un altro tassello, se pensi di avere capito chi sia il colpevole, Weaver aggiunge sempre un nuovo pezzo del puzzle, che sovverte le tue certezze.

In “Tracce di Morte”, Raker è incaricato di trovare Megan Carver, una studentessa modello di una normale famiglia di Londra, scomparsa senza lasciare tracce. Nulla, nella sua vita, fa presagire un’evenienza simile: nessuna cattiva compagnia, nessun contrasto con la famiglia. Eppure, dopo sei mesi, la polizia non riesce a trovare nessuna traccia di Megan.

Ma David Raker sa come fare a ottenere informazioni, anche dove la polizia fallisce, non conosce limiti, quando c’è in ballo il dolore di una famiglia, perché lui sa cosa è il dolore di non avere più i propri cari vicini ed è disposto a tutto per trovarli, perfino a cercarli in un bosco ai margini della città, un luogo con una storia terrificante, un tempo ‘zona di caccia’ per un brutale serial killer. Un luogo disseminato di tracce di morte, indelebili, inquietanti, che non ha ancora finito di esercitare il suo fascino malefico.

 

Leggetelo e non ve ne pentirete.