Oggi, 23 maggio 2023, trentunesimo anniversario della strage di Capaci in cui persero la vita i servitori dello Stato Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, in occasione della manifestazione pubblica all’Albero Falcone, si è assistito ad uno spettacolo che lascia a dir poco perplessi. Il corteo della CGIL, regolarmente autorizzato, al quale si erano uniti esponenti di Antimafia Duemila e di altre associazioni, stava concludendo il suo percorso per unirsi al resto dei manifestanti sotto il palco. Il corteo, che scandiva gli slogan che potete ascoltare nei video che pubblichiamo, gli stessi slogan che si udirono in Cattedrale per i funerali delle vittime dell’attentato e quindi di valore storico e rievocativo, è stato bloccato dalla Polizia in assetto antisommossa prima che arrivasse all’Albero Falcone; anche il tafferuglio che ne è seguito è documentato. Tutto si è quasi normalizzato solo quando qualcuno ha preso la salomonica decisione di lasciar passare il corteo tra due ali di Celerini pronti all’intervento. Ad un quadro satirico caravaggesco che rappresentava i membri dell’attuale Governo, portato con sé dal corteo, è stato sbarrato il passo. Noi pubblichiamo anche l’immagine del quadro posto all’indice.
L’iniziale sbarramento dei reparti di Polizia lascerebbe intendere che il corteo non fosse gradito. Chiediamo a tutte le autorità pubbliche della città di Palermo se è così e perché. I martiri della lotta alla mafia appartengono a tutti i cittadini ed ognuno ha il diritto di manifestare in loro memoria come meglio crede, nell’ambito della legalità. L’antimafia non è passerella; è il cuore pulsante dei palermitani onesti.