Diafana, esangue: affiora dal buio, bagnata dalla luce calda della luna. Le sue dita sottili, anch’esse bianche, appena appena piegate.
Dimenticare una mano… Facile scordare le chiavi, la borsa… Ancora: la testa; lasciare gli occhi incollati su qualcosa…
Ma la mano… Eppure era lì, su quella tavola.
Un guizzo nervoso ogni tanto, a chiedere aiuto. Quand’ecco, si aggrappa alla mia gonna: muta mi chiede di portarla con me.
Siamo marionette, ci muovono fili.
Con gli occhi cerco il filo cui è appesa la mano.

Ornella Mallo

 

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