La nuorese Patrizia Cocco ha deciso di rinunciare alla ventilazione meccanica e di sottoporsi alla sedazione palliativa profonda: è per la prima volta in Italia, che viene applicata la legge sul biotestamento, entrata in vigore proprio il 31 gennaio scorso.

Aveva 49 anni e da cinque combatteva la sua battaglia personale contro la Sla, la malattia neurodegenerativa progressiva che l’aveva già da tempo portata a trovare una soluzione alla sopravvivenza. Patrizia se n’è andata con il sorriso, sabato scorso, stringendo la mano di sua mamma e dei suoi cari.

“E’ stata una scelta di Patrizia molto lucida e coraggiosa – ha detto il suo avvocato, e cugino, Sebastian Cocco -. La nuova legge permette ai medici di dare subito esecuzione alla volontà del paziente, senza doversi rivolgere al giudice, come succedeva prima della sua entrata in vigore, e cosi’ a Patrizia e’ stato permesso di fare la sua scelta”. “La legge, che tutela tra l’altro il diritto alla salute e all’autoderminazione, lei la aspettava da anni, da quando sentiva di essere imprigionata nella malattia, dentro la quale sopravviveva a una vita che lei, in quelle condizioni, non voleva vivere”, ha aggiunto l’avvocato Cocco. Patrizia era venuta in contatto con l’Associazione Luca Coscioni per chiedere informazioni su come porre fine alla sua vita visto che non poteva permettersi il suicidio assistito in Svizzera. La nuova legge le ha evitato il ricorso ai giudici. Patrizia tra pochi giorni avrebbe compiuto 50 anni. Ha lavorato come commessa, poi aveva aperto un’agenzia di viaggi. In centinaia ieri sono andati al funerale e si sono stretti ai familiari nella chiesa di San Domenico Savio.

Entrata in vigore il 31 gennaio scorso, la legge sul testamento biologico era stata approvata il 14 dicembre 2017, dopo un lungo iter parlamentare e non poche polemiche. Il cuore della legge sono le dichiarazioni anticipate di trattamento (Dat), con cui è possibile esprimere indicazioni sui trattamenti sanitari da ricevere o respingere in casi in cui ci si trovi in condizioni di incoscienza.

Rossella Velardi

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