Finalmente cala il sipario su questa diciassettesima legislatura .

Saranno il 4 marzo prossimo le elezioni per votare la nuova legislatura, dopo che oggi era stato sancito lo scioglimento delle camere ad opera del  consiglio dei ministri, mentre la data per la prima convocazione delle Camere sarà il 23 sempre dello stesso mese, in una prima seduta che servirà ad eleggere i presidenti delle due camere.

Il Presidente della Repubblica in osservanza all’articolo 88 della Costituzione dopo avere sentito i rappresentanti dei due rami del parlamento ho firmato il decreto di scioglimento delle stesse.

E’ stata una legislatura dura e travagliata questa che si è appena conclusa , dove si sono succeduti ben quattro presidenti del consiglio. Bersani dimessosi subito dopo l’affossamento di Prodi nella elezione del Presidente della Repubblica.  Enrico Letta subentrando a Bersani,  inaugurò il governo delle larghe intese ma ebbe poca vita e  durando alla presidenza del consiglio quanto un battito di ciglia, Matteo Renzi  che ha lasciato la poltrona dopo la sconfitta del referendum costituzionale dello scorso anno. E poi l’arrivo di Claudio Gentiloni che altro non è che un prosieguo del governo precedente trovandosi  a governare con buona parte dei centristi, da Alfano fino a Verdini, ereditati dai governi precedenti. Gentiloni rivendica nel suo anno di presidenzialismo alcune vittorie soprattutto nel campo dei diritti sociali dichiarando che il suo governo fino all’ultimo giorno continuerà a lavorare senza tirare i remi in barca e che tanto è stato fatto ma anche tanto si sarebbe potuto fare.

Liborio Martorana

(foto il Messaggero.it)

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