di Liborio Martorana 24/04/2023

Ma che aspettate a batterci le mani A metter le bandiere sul balcone?

Sono arrivati i re dei ciarlatani I veri guitti sopra il carrozzone

Venite tutti in piazza fra due ore Vi riempirete gli occhi di parole

La gola di sospiri per amore E il cuor farà tremila capriole. /D. F.)

Sono tanti, tantissimi gli attori che stazionano all’interno dello spettacolo dell’antimafia, messo in piedi da persone che vanno alla ricerca di visibilità , quella visibilità che li pone al riparo da qualsiasi domanda o illazione. Dentro questo circo, perché di questo si tratta ci sta gente che in un modo o nell’altro accrescono dei guadagni. Ci sono giornalisti che scrivono di tutto e di più, pennivendoli che si affiancano a personalità che sono sulla cresta dell’onda della notorietà. Ci sono personaggi che in un modo o nell’altro si affiancano a magistrati oppure a familiari di vittime di mafia, chi millantando rapporti intrinsechi e conoscenze con l’eroe di turno, chi avanzando pretese di verità come se questi fossero i soli a conoscere. C’è chi scrive libri, chi abbozza film, anche di scarsa qualità, poi ci sono i cultori della legalità quelle persone che come il Giano bifronte hanno due facce ma che ne dimostrano una sola prima che l’altra venga smascherata.. Il circo dell’antimafia purtroppo ha prodotto storture e brutture che lasciano il segno per il danno che combinano. Negli ultimi anni abbiamo avuto degli esempi di mala antimafia che difficilmente saranno dimenticati, e sono tutte persone di una certa caratura, che occupano posizioni di prestigio in seno alla società italiana, gente che dovrebbe dare l’esempio con la loro spettacolarizzazione della legalità quella legalità della quale si riempiono la bocca mostrandone gli effetti alla mediaticità. Costoro, quando scoprono l’altra faccia di Giano  e vengono beccati con le mani nella marmellata si trincerano nel mutismo più assoluto. Ed è quando vengono beccati che si scopre tutta la loro miserabilità, la loro pochezza e il loro essere falsi. Ultimo caso di questi attori riguarda la preside di una scuola di frontiera tra l’altro intitolata a Giovanni Falcone. Ebbene questa signora preside, vista da tutti e celebrata addirittura con una onorificenza della presidenza della repubblica quale paladina dell’antimafia e della legalità é stata colta in flagranza di reato. Una scuola di frontiera come quella dello ZEN (Zona Espansione Nord), dove purtroppo l’illegalità è molto diffusa un presidio di legalità diventa una attrattiva di rilevante importanza. Ed ecco che coloro che lo dirigono assumono quel ruolo che li porta all’apice della notorietà, ben al riparo da accuse di diverso genere. Queste persone che si sono fregiate del titolo di persone per bene, sotto sotto si sono giocate la credibilità, la carriera e la faccia, dando un messaggio deleterio e disfattista  minando il terreno a coloro che l’antimafia la fanno per davvero,  a coloro che senza chiedere nulla si addossano  molti oneri e pochi onori, per andare a fare testimonianze nelle scuole della città e della provincia. Intaccano le storie dei familiari di vittime di mafia, delle famiglie di appartenenti alle forze dell’ordine uccisi mentre compivano il proprio dovere. Ma soprattutto con il loro messaggio vanno ad intaccare ciò che si era costruito all’interno dello ZEN o di altri quartieri a rischio che ci sono nella città di Palermo. Questi miserabili che andrebbero cancellati dalla società hanno fatto quello che volevano protetti da quel paravento che si chiama legalità, un paravento che adesso mostra tutte le sue buche e le sue toppe. Per quel che ci riguarda noi continueremo a credere nella legalità vera e nel fatto che ci sono tante persone che in buona fede si impegnano nella diffusione del concetto di legalità senza guadagnarci nulla e spesso mettendo la propria tasca a disposizione di questa parola. Ora, è chiaro che le indagini durate circa due anni e le intercettazioni ambientali mostrano tutta la loro realtà, ma è anche vero che le sentenze le danno i giudici. Per cui attendiamo i tempi processuali e vedremo cosa viene fuori.

(fonte immagine; Palermo Today)