La Casa di tutte le donne, “una casa tutta per sé”, per dirla con Virginia Woolf, adesso è un sogno diventato realtà. In via Lincoln 121, in un immobile dato in locazione dal Comune di Palermo, è stata ufficialmente inaugurata. Una festa  e un progetto voluti con forza dal Coordinamento Antiviolenza21luglio – al cui interno ci sono Udi Palermo, Le Onde, Mezzocielo, PiùdonnepiùPalermo, Emily – ma e soprattutto le tante singole donne componenti il Coordinamento stesso, nato nel 2012 dopo la morte di Maria Anastasi, uccisa al nono mese di gravidanza dal marito. L’ennesimo femminicidio è stato la molla che ha fatto scattare la mobilitazione di tante donne, gruppi e associazioni, per questo riunitesi nel Coordinamento Antiviolenza 21luglio.

L’idea della Casa prende forma poco meno di venti anni fa, fra una chiacchiera e una burrascosa riunione dell’allora Forum delle Donne di Rifondazione Comunista, nei locali della prima e unica associazione lesbica esistita a Palermo, Lady Oscar.

Oggi il Coordinamento Antiviolenza 21luglio ha raccolto e rielaborato l’idea, compiendo il miracolo che in trent’anni di femminismo a nessuna era riuscito: passare il testimone delle lotte e delle conquiste delle donne da una generazione all’altra, unire donne diverse per provenienza sociale, culturale, età e orientamento sessuale, sotto la stessa bandiera e con uno stesso obiettivo, cioè battersi contro la violenza sulle donne, il patriarcato, lavorare per una società più giusta e più equa e  stare insieme in una stessa Casa.

Fra le femministe storiche della città che hanno lavorato al progetto, depositarie della storia dei movimenti delle donne a Palermo e nell’Isola, ci sono le donne dell’UDI Palermo, realtà che oggi gestisce nei locali della Casa, l’Archivio storico e la Biblioteca delle Donne, un patrimonio di tutte.

Da sinistra: Anna Maria Ciancimino, Mariella Pasinati, Adriana Palmeri, Caterina Vitale, , Daniela Dioguardi

Da sinistra: Anna Maria Ciancimino, Mariella Pasinati, Adriana Palmeri, Caterina Vitale, , Daniela Dioguardi

Spiega Mariella Pasinati, responsabile legale della Biblioteca delle Donne e del centro di consulenza legale dell’Udi: «È necessario costruire una pratica politica insieme, a partire dalla questione problematica della violenza maschile contro le donne; ma bisogna andare oltre e affermare soggettività e libertà femminili».

Le donne vittime di violenza potranno avvalersi, infatti, della consulenza legale e del sostegno di un punto di ascolto qualificato, gestito dal Centro Antiviolenza “Le Onde” e dal centro di Consulenza e Studi Giuridici dell’ UDI. Alla Casa Mediterranea delle donne, inoltre, struttura autorganizzata e autofinanziata, si terranno attività politiche, culturali e artistiche, “plurali” e declinate al femminile; sarà uno spazio di confronto e incontro  “a partire “ dalle donne  e per la valorizzazione di ogni differenza.

«La violenza non è ineluttabile, anche quando assume le più subdole e disparate forme – afferma Alessandra Notarbartolo, che parla nome del Coordinamento Antiviolenza 21 luglio – come la disparità salariale. Il Coordinamento per questo fa informazione, va nelle scuole, nelle piazze, discute, fa politica con e per le donne. È una giornata speciale,  “teniamoci strette”: da oggi lavoriamo insieme anche nella Casa Mediterranea delle Donne, la casa di tutte».

Danila Giardina