Dolores O’Rordan è morta a soli 46 all’improvviso mentre registrava a Londra il 15 gennaio 2018. Nata a Ballybricken, in Irlanda, nel 1971, voce rock dei Cranberries che ha tracciato quella di una generazione. Il suo successo arriva prima negli Stati Uniti, poi si diffonde nel resto del mondo. Molti brani ne hanno decretato il successo: da Zombie, vero capolavoro e canzone di denuncia contro la violenza sui bambini in Irlanda del Nord – brano contenuto in No need to Argue – canzone che ha segnato l’adolescenza di tantissime persone, a Animal Instinct, da Just my Imagination a Salvation. Il suo gruppo è in cima, sono gli anni Novanta.

Nel 2007 la cantante si concede la via solista e pubblica due album e varie collaborazioni con diversi artisti: Jim Kerr, Zucchero, i Negramaro. Con queste parole il saluto e il ricordo della grande artista da parte di Giuliano Sangiorgi dei Negramaro:

Ti ho vissuta sempre come un sogno. Lo sapevo che non avrei dovuto farlo. Avrei dovuto viverti come un giorno qualunque. Da sveglio, sveglissimo. Come una persona qualsiasi, magari conosciuta in un viaggio insieme. Avrei dovuto essere meno rispettoso delle distanze, come se non fossero mai esistite, invece ti ho trattato come una leggenda, perché questo sei per quelli come noi e per il mondo intero, per la generazione di “zombie” che hai lasciato orfana della voce più rivoluzionaria degli ultimi quarant’anni. Avrei dovuto ridurle, quelle maledette distanze. Allora avrei capito che quella nostra canzone insieme stava succedendo davvero. E invece ho pensato: “non è possibile”, “non è reale”, “non sta succedendo a me, a noi”. È un sogno. Come un sogno ti ho sfiorato. Come un sogno ti ho salvato nel fondo più profondo della memoria. E come un sogno sei volata via. Eppure solo oggi ho realizzato davvero che sei passata dalle nostre vite, che mi hai attraversato gli occhi e il cuore in un giorno qualunque, in uno studio di registrazione qualunque, cantandoci addosso tutto il fiato che ci restava. E in quella canzone, in quel pomeriggio siamo davvero rimasti senza fiato. Sono entrato in studio che già cantavi. Non mi hai riconosciuto, e come avresti potuto?! Non mi hai dato retta neanche per un istante, intenta com’eri a cantare la nostra canzone. Poi qualcuno ti ha detto che ero io il motivo per cui eri lì, piovuta dall’America nel mezzo del nulla. Hai spalancato gli occhi e mi hai stretto forte a te. Quella musica di Paolo Buonvino, galeotto fu quel Paolo che ci ha fatto incontrare grazie a super Caterina Caselli Sugar; le mie parole, la mia voce, i Negramaro…ti avevano fatto dire di sì…me lo hai raccontato così, vomitando addosso a un povero piccolo nessuno come me quei motivi che ancora oggi stento a credere, tanto sei passata come un sogno. E io, come ogni volta succede al risveglio, non riuscivo ad emettere un suono. Mi sono lasciato abbracciare. Ho trattenuto il respiro, ho pianto in un nanosecondo e sempre in un nanosecondo ho nascosto le mie lacrime ai tuoi occhi accesi e neri come bragia. Sembravano quel fiume in piena che mi accingevo a cantare. Non ho mai ripercorso volutamente quei momenti nella mia mente . Li ho lasciati fluttuare liberi di farlo a loro piacimento.I sogni non li decidiamo. Decidono loro di raggiungerci. Tu ci hai raggiunti. E oggi, che non ci sei più, resto senza fiato ancora una volta. Ma queste lacrime non sono più un sogno. Ti ho intrappolata dentro. Era tutto vero. Sei passata nelle nostre vite e lì rimarrai per sempre. “Non son riva senza te!” Giuliano e i tuoi Negramaro tutti.

Nel 2009 ritorna con la band

Poi nel 2009 ritorna ad essere la voce della band con l’uscita dell’album Roses. È il sesto album in studio della band irlandese, pubblicato in Italia – in esclusiva – il 21 febbraio 2012. Un lavoro dall’impatto sulle classifiche discreto: nona posizione e 14 settimane in classifica. Sono cinquanta milioni i dischi venduti in soli 13 anni. La sua passione per la musica è nata prestissimo: già all’età di 12 anni scrive canzoni. Orgogliosa delle sue canzoni, come lei stessa aveva raccontato in un’intervista.

La vita privata

La leader dei Cranberries lascia tre figli, avuti dall’ex marito Don Burton, manager del gruppo Duran Duran. Matrimonio, il loro, finito dopo vent’anni, nel 2014. Con un tweet, l’ultimo, che risale al 3 gennaio, annunciava il suo ritorno a casa, in Irlanda.

La storia del gruppo

Dolores ha cominciato a cantare con i Cranberries, in principio chiamati The Cranberries Saw Us, nel 1990, sostituendo il cantante Niall Quinn: è stato lui a proporre ai tre fondatori del gruppo, i fratelli Noel e Mike Hogan e Fergal Patrick Lawler di ascoltare la voce di Dolores, che era appunto un’amica della sua fidanzata. Una carriera fatta di tanto successo, decretato con la vendita di 40 milioni di dischi. Il primo album: Everybody else is doing it: so why can’t we. Poi arriva il successo planetario con No Need to Argue nel 1994. Memorabile la sua versione dell’Ave Maria di Schubert cantata sul palco di Modena nel 1995 al Pavarotti and Friends. L’anno successi, ancora in Italia, ma stavolta a Sanremo, per presentare il nuovo album To the faithful departed, col singolo Salvation.

Serena Marotta

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