di Liborio Martorana                                                                         30/01/2022

Hanno provato in tutti modi  il balletto dei nani e delle ballerine. Alla fine dal cappello del mago è uscito il solito coniglio.

La rielezione di Sergio Mattarella alla carica di Presidente della Repubblica  era già abbastanza prevista. Mentre nell’aula delle votazioni si continuava il gioco delle tre carte con Salvini a fare da mazziere, si andava avanti con la bruciatura di vari personaggi i cui nomi venivano fatti per stondare una prassi che se negli anni passati ha dato i suoi frutti, oggi mette in risalto la pochezza di una classe politica scarsa. Con la rielezione di Mattarella viene fuori un centro destra ormai agli sgoccioli, talmente compromesso che ha veramente bisogno di un reset particolare. Viene fuori una Giorgia Meloni arrabbiata, fuori dai gangheri per il tradimento perpetrato nei suoi confronti da coloro che si definiscono suoi alleati e mentre lei sta all’opposizione  questi alleati stanno dentro il governo, quel governo tanto avversato proprio dalla Meloni e da Fratelli d’Italia. Questa anomalia  o presa per i fondelli nei confronti degli elettori di centro destra, credo che ormai sia arrivata alla fine. Nella ultima votazione di ieri è stato palese la messa all’angolo dei meloniani e si è visto chiaramente che il giochetto portato avanti da Lega e Forza Italia altro fine non aveva che isolare l’alleato oppositore del governo. D’altronde Fratelli d’Italia non poteva e non aveva i numeri per imporre un suo candidato ed è da miopia politica in un momento come quello trascorso cercare di imporre un proprio nome . Con questa operazione pro Mattarella si è visto chiaramente che la Lega e Forza Italia hanno voluto mettere fuori gioco Giorgia Meloni,  soprattutto la Lega che nell’ultimo anno aveva perso terreno elettorale nei sondaggi a favore di FdI ha trovato il terreno adatto per cercare di rilanciare il suo traditor pensiero.  Morale della favola? Un centro destra spaccato  che  per ricompattarsi avrà bisogno di tempo e di verifiche. Nel frattempo il governo continua ad andare avanti con un Presidente del Consiglio , con il  coltello tra i denti e la frusta in mano impartirà ordini da despota ad una classe politica fatta di nani e ballerine. E guai a chi parla. Quindi era già tutto previsto e possiamo ben dire che potevano evitare tutto questo malo teatrino.

(fonte immagine: Corriere.it)