di Liborio Martorana                                                                                         13/05/2020

E’ da molti secoli che i barbari hanno preso di mira per conquistarla la Magna Grecia, ossia quella parte dell’Italia posta nella parte bassa dello stivale, in quel posto denominato Terronia. Ci tentano in tutti i modi perché in Terronia i terreni fertili ed il clima mite associato a tutte le bellezze paesaggistiche e naturalistiche, non ché monumentali,  hanno fatto sempre gola ad un certo nord. Un nord solo pieno di nebbia, di odio e di razzismo nei confronti di tutto ciò che non nasce lungo le sponde del PO.  Quello che è successo di fatto ieri alla Regione Siciliana era stata già messa in conto un paio di mesi fa quando il segretario della lega Salvini era provocatoriamente venuto a Palermo per sindacarsi l’ingresso del suo partito nella giunta regionale. Ricordiamo bene quella giornata, quando entrò a Palazzo dei Normanno e poi fece il tragitto per andare a fare visita alla questura dove c’erano ad aspettarli poliziotti presi in giro dalle sue dichiarazioni nel passato governo, di elargizione in denaro alle forze dell’ordine e mai arrivate. Durante questo tragitto i suoi caporali lo fecero passare davanti la lapide che ricorda un servitore dello stato. Il generale Carlo Alberto della Chiesa. Ovviamente il signor Salvini non poteva farsi scappare la ghiotta occasione di qualche selfie condito da una obbligatoria polemica contro tutti, soprattutto contro le sardine palermitane. Dopo quella comparsata mai più un leghista de noantri si è avvicinato per porgere un fiore a quel servitore dello stato. Tant’è che oggi la lapide giace con una corona d’alloro già essiccata e qualche fiore ormai appassito posato li da qualcuno che ha avuto rispetto verso il generale. Mi ricordo bene quella giornata, quando voleva entrare a Ballarò  per provocare il quartiere e come un vero pavido e fifone si è tenuto a distanza. Oggi quell’accordo stipulato due mesi fa tra il presidente Musumeci e Salvini è reale.  Il presidente della Regionale Siciliana, l’uomo con il DNA farcito di fascismo non poteva che assecondare questo accordo ed ieri ha offerto alla lega un assessorato di vitale importanza per la nostra isola, quello dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana. Perché questo accordo? Semplice. Perché durante il suo mandato ci sono stati più scuri che chiari, come quando era stato presidente della commissione antimafia e ha denotato  l’inettitudine e l’incapacità palese. Il problema di una caduta di governo è qualcosa che di solito fa tremare le gambe a chi detiene il potere e probabilmente per il presidente è stato cosi. Mi lascia da pensare anche l’approvazione da parte del Presidente della Assemblea  Regionale  Siciliana Gianfranco Miccichè, che possa essere un passo per un suo futuro leghista, altrimenti non si spiega perché non si è battuto per fare assegnare questo importante posto ad un membro di Forza Italia. Ora che la Lega gli assicura quei numeri per la sopravvivenza sono tutti felici e contenti. E poi a questi personaggi cosa ne frega se questi leghisti ormai famosi per non sapere amministrare manco un condominio, mandano tutto a scatafascio? Chi se ne frega se agevolano solo i propri fidati? E chiaro che a coloro che hanno approvato l’ingresso, del gruppo Lega in giunta tendono solo a salvarsi il fondo schiena. E poi per finire, quando si parla di identità siciliana vi pare un qualcosa di tanto sensato? Vuol dire che nelle scuole elementari al posto dell’Inno di Mameli si canterà “O mia bella madunnina”? Vedremo le statuette dei sicilian con coppola e lupara sostituire la coppola con un elmo barbaro e la lupara con la spada di Alberto da Giussano? Bisogna capire anche che una regione come la nostra con uno statuto autonomo mai attuato e piena di ascari è una facile preda per politicanti arrivisti che raccolgono a piene mani i benefici lasciatici da una Magna Grecia appena qualche millennio fa. Oggi la Lega che per tanti anni non ha fatto altro che defraudare il meridione e la Sicilia in particolare si trova con i suoi uomini ad osannare e mettere in pratica, quella che viene chiamata Sindrome di Stoccolma, nel senso che a certi siciliani ma anche meridionali in genere, piace prendere schiaffi in modo proprio masochistico. Dietro questo masochismo però si celano i guadagni, i privilegi e perché no, anche le ruberie. Adesso aspettiamo e vediamo cosa questo nuovo ascaro leghista vuole fare, aspettando che i nostri beni culturali non vadano in malora come le regioni che fino ad ora hanno amministrate. E meno male che non gli hanno dato l’assessorato alla sanità. Il presidente del Regione Siciliana Nello Musumeci con questa operazione ha salvato la sua poltrona ma ha perso la stima di buona parte dei siciliani. Se avesse veramente a cuore il benessere e lo sviluppo dell’isola non porrebbe limiti alle sue dimissioni. Ma certamente del benessere non gli importa molto. Allora cosa fa? Si allea con un atavico nemico dei siciliani onesti accollandosi tutto ciò che i leghisti hanno in negativo detto di noi. Una lega che detiene il primato dell’ignoranza in tutto il Paese.

(fonte immagine: web)