E’ notizia battuta dall’ANSA ieri sera e ha sicuramente un certo peso, se persino il Tg2 si é scomodato a darle risalto nell’edizione di punta delle 20.30. Ecco, la notizia è che, a quanto pare, il “papello” con le richieste di Totò Riina allo Stato sarebbe solo frutto di una grossolana manipolazione da parte di Massimo Ciancimino.

Lo dice il gup, Marina Petruzzella, nelle motivazioni della sentenza che ha visto assolto l’ex ministro Calogero Mannino. Fino a qui niente di particolare, se non fosse altro che il figlio dell’ex sindaco di Palermo, Vito Ciancimino, è il principale teste d’accusa nel processo sulla trattativa stato-mafia e appare chiaro, a questo punto, che dopo questa motivazione il processo stesso ne esce fuori molto ridimensionato. Perché, se Massimo Ciancimino risulterebbe non credibile, tutto quello che ha detto sino a ora proprio sulla trattativa diventa carta straccia. In tal caso, il pool di magistrati della Procura che da qualche anno segue questo processo, potrebbe sentirsi in imbarazzo e costretto a fare mea culpa per tutto il tempo che hanno perso dietro le dichiarazioni di Ciancimino junior.

Allo stesso modo, tutti quei pretoriani e vestali che si sono schierati con la totale certezza della veridicità delle dichiarazioni di questo teste,  dovranno riconsiderare il loro atteggiamento.

Massimo Ciancimino ha fornito solo una fotocopia del papello, adducendo la scusa che l’originale si trovava custodito in cassaforte all’estero – dice  il gup, Marina Petruzzella -, e ciò non avrebbe impedito la consegna dell’originale”.

Un colpo enorme, quello che dà al processo sulla trattativa questa dichiarazione del gup; un colpo che va a smontare tutto l’impianto accusatorio e tutta la genuinità di un personaggio, ritenuto a torto o a ragione il vero eroe di questi ultimi anni, colui che con le sue dichiarazioni ha fornito l’impostazione di questo processo, permettendo persino l’audizione davanti ai pubblici ministeri del pool della Procura di Palermo e dell’ex capo di Stato Giorgio Napolitano. Tutto ciò, mettendo in primo piano l’importanza di un processo allo Stato e la visibilità che può dare una azione di questo genere. Ora, a meno di clamorose rivelazioni circostanziate, il processo sulla Trattativa potrebbe subire una battuta d’arresto e il pool purtroppo dedicarsi a cose meno importanti.

Liborio Martorana