Quanti rospi e quanto grossi?

a cura di Rosario Tralongo

 

Scrive Michele Serra su Repubblica oggi (7 giugno 2018) “che diranno le legioni di ex elettori di sinistra che, disgustati dal Pd, si sono rifugiati sotto le bandiere PentaLeghiste, quando si accorgeranno che i loro voti vengono spesi per abbassare le tasse dei benestanti?”

La domanda non è ne oziosa ne retorica. E’ un fatto certo che schiere di elettori democratici e di sinistra, con solidi valori sociali e umanitari stanchi del borioso Pd e del caudillo Renzi (del resto della ditta Dalema-Bersani & friends meglio tacere) pur di dare una sonora scoppola a tutta la compagnia cantante, hanno votato 5s e una buona fetta pure Lega.

La cosa tuttavia non ha risolto il problema anzi rischia di aggravarlo. Ecco dunque che subito si impone il problema dei rospi. Se il ministro della famiglia il leghista Fontana come prima uscita dice che non esiste altra famiglia che quella sacra della Chiesa Cattolica Apostolica Romana (sic.) ecco il primo rospo da inghiottire. Se il ministro degli interni Salvini per prima cosa dice che “la pacchia è finita” intendendo la fine delle crociere extralusso che portano turisti dall’ Africa sino a noi (sic.) ecco il secondo rospo ancor più grosso da ingoiare. Se passano diversi giorni prima che qualcuno al governo (sia Lega che 5s) pronunci il nome  Soumayla Sacko ucciso a fucilate ecco il terzo rospo. Se nel giorno del suo insediamento il Primo Ministro si lancia in una goffa commemorazione del congiunto del Presidente della Repubblica che di certo si chiama Mattarella ma il cui nome mi sfugge dimostrando di essere poco avvezzo a pensare o ricordare le vittime di mafia altro rospo da buttare giù. Ed infine ,ma siamo solo a pochi giorni dall’inizio del governo, se Salvini facendo in un solo colpo piazza pulita di politici, pensatori e filosofi non già di questo secolo ma anche dei secoli precedenti, dice che occorre che i ricchi paghino meno tasse giacché più soldi avranno nelle tasche e più spenderanno, ecco The Big Rospo da mandare giù.

E dunque torno alla domanda iniziale. Quanti rospi l’incazzato, deluso, amareggiato, rancoroso, demotivato elettore di sinistra (se ancora lo è) è disposto ad ingoiare pur di farla pagare alla Banda dei Quattro (Renzi, Boschi, Serracchiani, Fedeli+Boldrini che tanto non guasta) ?

Ho volutamente tralasciato la politica estera poiché, per traslazione, tanti di sinistra

pur di farla pagare a Trump (ed io tra questi) sceglierebbero un abbraccio con Putin che tuttavia potrebbe risultare letale.

E quindi, tornando da capo a dodici, dovremo decidere, e non credo tra molto, quali sono i limiti che giudichiamo invalicabili oltre i quali il bonario atteggiamento, il lasciamoli lavorare, il sono ragazzi devono fare le loro esperienze cesserà e comincerà una sana e solenne indignazione.

Quel che più temo è che ciò possa avvenire non già di fronte a scelte del governo autoritarie, misogine, liberticide ma solo dinanzi alla pecunia che pur promessa non canta se non nelle tasche dei soliti noti mentre tutti gli altri, ancora una volta, dovremo fare come l’ Asino di Buridano che accidentalmente morì allorquando aveva quasi imparato a non mangiare.

7 giugno 2018

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