Leggo in rete un lucido articolo di Erri De Luca: “Addio all’Aquarius, dopo trentamila vite salvate il nostro mare ora è un deserto”.  Gli rispondo con la stessa dolente partecipazione con cui lui scrive. No Erri, non è un deserto. È affollato da disperati che inseguono il sogno di essere “felici”, di essere liberi di migrare. Sogni, ma anche diritti sanciti dalla carta dei diritti dell’uomo.

È affollato da migranti che, quando arrivano, sono una risorsa fondamentale per l’economia dei paesi che li “ospitano”. Ancorché sfruttati e schiavizzati sono il motore dell’agricoltura, degli anziani e di tanti altri comparti economici.

Ammassati in baraccopoli che tutti vedono e fanno finta di non vedere finché si ha l’interesse di avere braccia e lavoro a basso costo.

No Erri, non è deserto il nostro mare senza l’Aquarius. È affollato da disperati che galleggiano a stento sul loro sogno, di corpi di bambini, donne ed uomini affogati nelle sue acque, nella nostra indifferenza e nel brutale cinismo delle nostre potenti e ricche nazioni.

Ivo Degasperi