La notizia lascia un po’ perplessi quanti si accingono a leggerla. È , infatti. una notizia che di certo segnerà con qualche strascico polemico. Di cosa si tratta? E chi sono gli interessati? Si tratta di una richiesta di incontro a Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica Italiana e anche Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, nonché supremo comandante delle forze armate.

Una richiesta che può rientrare nella normalità, come cè ne sono tantissime, perché di sicuro al Presidente della Repubblica di richieste di incontri ne arrivano a bizzeffe, apparendo chiaro che vengano filtrate e liquidate in modalità standard. Fin qui, nulla di strano. Infatti,  viene liquidata così: “Il Presidente non la potrà ricevere per impegni già presi precedentemente”.

Come dire, perdeteci le speranze,  anche se sono proprio le speranze che i richiedenti non vogliono perdere. In questo caso  sono i familiari dell’agente di polizia Nino Agostino, ucciso ventisette anni fa assieme alla moglie incinta di cinque mesi, a inoltrare questa richiesta.  Proprio quel poliziotto il quale, a detta di Giovanni Falcone, gli salvà la vita nel fallito attentato all’Addaura un paio di mesi prima che l’agente stesso venisse ucciso davanti gli occhi del proprio padre.

È la sorella di Nino, Nunzia, a scrivere al Presidente, chiedendogli udienza, per fare si che il padre non perda le speranze nella giustizia. Un’ udienza  che, in quanto presidente, Mattarella forse poteva concedere, infondendo fiducia in quella famiglia che attende giustizia da ben ventisette anni e che adesso il padre del poliziotto, giunto alla soglia degli ottant’anni, pur ricevendo in continuazione pacche sulle spalle, non può continuare ad aspettare pazientemente come ha fatto finora.

Il filtro della Presidenza della Repubblica, invece,  risponde a Nunzia Agostino con una lapidaria risposta standard che di fatto chiude il dialogo, assottigliando le speranze di vedere riconosciuta la fiducia che la famiglia Agostino ha sempre riposto in quello Stato che avrebbe dovuto tutelare e proteggere il suo soldato. Fiducia anche in quella parte di magistratura che non sa come affrontare l’inchiesta e che attualmente brancola nel buio.

In tutta questa storia può anche darsi che il Presidente Mattarella, di questa richiesta da parte dei familiari di Nino Agostino, non ne sappia nulla o non abbia preso visione della mail inviata ai suoi uffici ma, se cosi non fosse, saremmo di fronte a un glissare su un incontro con i familiari di una vittima di mafia, proprio come lui stesso è.

C’è, quindi, da auspicarsi che il Presidente conceda quanto prima questa udienza per rinfocolare la fiducia che la famiglia Agostino ripone nelle istituzioni della Repubblica Italiana.

Liborio Martorana