di Lorenzo Gagliano

Fino ad ora il messaggio veicolato è stato profondamente sbagliato: “salviamo la Terra” o “salviamo l’orso polare”, la verità è che, egoisti per come siamo, avremmo dovuto dire semplicemente “Salviamoci”.

I cambiamenti climatici modificheranno a tal punto le condizioni di vita sul nostro pianeta da rendere l’abitabilità una sfida estenuante per l’essere umano, la battaglia per le risorse sarà violentissima.

La specie umana sarà destinata a decimarsi con la forza, in maniera drammatica, in quanto tutti aspireranno a vivere nelle sempre più limitate aree del pianeta in cui la terra sarà ancora coltivabile, in cui le risorse idriche non si saranno ancora prosciugate, in cui i mari non saranno così caldi e acidi da non poter ospitare più risorse ittiche, in cui uragani, tempeste di neve, piogge torrenziali ed inondazioni non renderanno impossibile l’edificazione di case.

La pressione migratoria sarà senza precedenti e interesserà rotte inedite (non solo dalle zone equatoriali verso i tropici), tali da provocare tensioni sociali senza precedenti per dimensioni ed intensità.

Dovremmo aspettarci un aumento dei conflitti armati legati al controllo delle risorse idriche, già qualche esempio è visibile nella zona del Sahel (devastante l’effetto del prosciugamento del lago Chad) e alla fonte del Nilo in cui Egitto e Sudan sono pronti a dichiarare guerra all’Etiopia per non perdere le preziose quote di acqua messe rischio dalla decisione etiope di riempire la gigantesca diga Gerd per sostenere il proprio sviluppo.

Anche il Mediterraneo sta diventando sempre più caldo, ciò si traduce in sempre meno pesci, ecco perché i pescatori di tutti i paesi costieri sconfinano nelle acque di altri Paesi, e così le tensioni diplomatiche si moltiplicano liddove la diplomazia non basta, e quando va male capita che, ad esempio, i pescatori italiani vengano mitragliati o sequestrati da motovedette libiche sulla base di Zone Economiche Esclusive arbitrarie.

In definitiva: gli ecosistemi si adatteranno in un modo o in un altro, qualche specie soccomberà, ma la natura, come insieme, sopravviverà. L’umanità non è detto.

Origine immagine: Redazione Radiooff