Palermo, 7/10/2022 di Fulvio Fisicaro

Se valutiamo quale sarebbe stata la composizione del Parlamento in caso di coalizione tra Centrosinistra e Movimento 5 Stelle, dobbiamo affermare che strategie e tattiche adottate da Letta e Conte, che hanno a vario titolo rifiutato di presentarsi insieme in coalizione, sono state distruttive per loro stessi e speriamo non lo siano anche per l’Italia. In redazione abbiamo ricostruito con certosina pazienza il Parlamento che non c’è, ossia quello che sarebbe risultato se soltanto Letta e Conte si fossero coalizzati: il quadro politico oggi sarebbe stato del tutto differente da quello con il quale il Paese deve confrontarsi. Abbiamo costruito le tabelle esposte utilizzando i dati ufficiali distinti per collegio forniti dal Ministero dell’Interno. Il ricalcolo riguarda la parte maggioritari dei seggi assegnati; ovviamente, la parte proporzionale è invariata. Il dato che ne salta fuori è l’esatta misura di quanto Letta e Conte abbiano sbagliato su tutta la linea. Alla Camera, ben 51 collegi uninominali maggioritari avrebbero cambiato vincitore favorendo la coalizione che non c’è stata, che avrebbe ottenuto la maggioranza relativa con 187 seggi contro 186 del Centrodestra. Al Senato, 27 seggi uninominali maggioritari avrebbero cambiato colore e anche in questo ramo del Parlamento la coalizione che non c’è stata avrebbe avuto la maggioranza relativa con 99 seggi contro 89 del Centrodestra. Il quadro politico che sarebbe derivato dalla coalizione Centrosinistra + Movimento 5 Stelle avrebbe aperto la strada a un governo di larghe intese, quale dovrebbe essere in periodo di grande emergenza come quello attuale. L’Italia invece navigherà nella crisi con un monocolore di destra. Rispondo a chi fosse scettico sulla valenza politica di una semplice somma algebrica: è invece plausibile che una coalizione con concrete prospettive di affermazione ottenga alla fine un numero di voti ancora maggiore di quelli registrati dai singoli non in coalizione e battezzati perdenti. La coalizione Centrosinistra + Movimento 5 Stelle avrebbe mosso al voto gli astenuti del centrosinistra, giustamente convinti dell’inutilità del proprio voto ai fini di un risultato elettorale già scritto: anche i seggi proporzionali sarebbero stati più numerosi. Alla ricerca di ulteriori conferme sulla valenza politica del ragionamento, abbiamo distribuito le frequenze del vantaggio percentuale che la coalizione che non c’è stata avrebbe avuto sul Centrodestra o, in un solo caso al Senato, sulla lista che si è aggiudicata il seggio. Lo scarto così calcolato è inferiore al 2 per cento solo in 5 seggi alla Camera e 4 al Senato: l’impianto teorico esposto è saldo. Per la cronaca, riportiamo anche il risultato teorico della coalizione Centrosinistra + Azione: il quadro politico sarebbe risultato lo stesso o quasi (differenza a favore di 14 seggi alla Camera e 4 al Senato). Dopo ogni consultazione elettorale, si ragiona su vincitori e perdenti. Per quanto esposto, si ritiene che Letta e Conte siano più che perdenti: super perdenti. Sono in debito all’Italia intera di una spiegazione: per quale motivo hanno regalato l’Italia alla destra.