di Bartolomeo Bellanova 05/06(2023

Dalla lettura di “Scriverti” di Ornella Mallo, emerge chiaro il suo studio e la sua passione per la poesia e il suo mettersi alla prova nell’uso di diversi stili compositivi: le sezioni che iniziano con poesie interamente costruite con parole con un’unica lettera iniziale, gli haiku e i landays, ma anche i meno noti senryu e i petit onze surrealisti. Tutto ciò insieme all’utilizzo dei neologismi danteschi “m’intuo” e “t’inmii” che riportano limpidamente a un’immagine di compenetrazione amorosa e passionale. I temi affrontati nelle varie Sezioni (“Tra le mani alberi”, “Solitudini”, “Introspezioni”, “Amore e disamore”, “Aghi di luce”) costruiscono una mappa di rapporti tra l’io lirico e il mondo, tra l’io lirico e l’amato e tra l’io lirico e la famiglia. Il soggetto scrivente analizza in modo preciso e con dovizia di particolare le relazioni umane e ne snuda i difetti, le ipocrisie, le gioie, i dolori e l’inespresso che si cela dentro di noi e dentro ai nostri rapporti quotidiani. Emerge una versificazione appassionata, una parola che affonda le proprie salde radici nella nostra tradizione novecentesca e che si apre ai lettori senza timori e senza nascondimenti. A mio parere del tutto personale e privo di ogni valenza critica, i testi che ho sentito più vibranti e più vicini sono: -Frantumarsi pag. 29 -Annaspare pag. 39 -Le parole non dette pag. 41 -Della morte pag. 49 -Ipocrisia pag. 50 -M’immergo nel mio più profondo blu pag. 58 -A mio padre pag. 68 -Natale 2016 pag. 76 -Innamorarsi pag. 82 -Attese pag. 89 -Come Penelope pag. 93 -Solitudine d’assenza pag. 106 -Ci rivedremo pag. 117 Ho apprezzato molto anche la maestria nella costruzione soprattutto degli Haiku sulla poesia (pag. 121), quelli sulla ​natura (pag. 123) e alcuni bellissimi landays in alcuni dei quali emerge la sua vicinanza spirituale e di lotta con le donne afghane (pag. 143- 144).