Non possono mancare in una campagna elettorale certe polemiche e soprattutto non possono mancare  sull’utilizzo di alcune parole, parole che per l’immaginario collettivo sono di appartenenza a tutti e che rispecchiano in alcune generazioni, qualcosa che a sudor di sangue è stato combattuto. Ad esempio nessuno pare abbia da dire qualcosa sulla frase che sta utilizzando il candidato di centro destra. Una frase che è stata pronunciata da Paolo Borsellino che dice “Diventerà Bellissima” e che Nello Musumeci ha impresso come slogan nei suoi manifesti 6×3. Invece  c’è  una frase che campeggia nella lista elettorale guidata da Claudio Fava… “Cento passi per la Sicilia”. Dietro questa frase si è alzata la polemica con una nota firmata da Giovanni Impastato di Casa Memoria Impastato, il Centro di documentazione Impastato con Umberto Santino e l’associazione Peppino Impastato. In questa nota si fa presente che l’utilizzo di “Cento passi” è una chiara strumentalizzazione politica da campagna elettorale. Ora, a parte il fatto che Cento passi è il titolo di un film, di una canzone e di un capitolo di libro scritto dallo stesso  Fava, trovo stucchevole ed inutile intavolare una polemica sull’utilizzo di queste due parole, ed anche se il film parla di Peppino, non vedo cosa ci sia di male nell’utilizzarle in campo elettorale, tra l’altro, da chi ha contribuito in modo forte alla realizzazione di questo film. Quindi credo che forse sarebbe stato meglio non intraprendere questa vuota polemica che non giova a nessuno ma che divide sempre di più il fronte di una sinistra litigiosa ed il movimento antimafia  stanco di polemiche. Invece, trovo la comunicazione di Claudio Fava prettamente  inefficace. Gli slogan che si porta appresso nei manifesti 6×3 non credo che possano raccogliere quella massa di voti che gli permetta  di diventare presidente della regione e la sua lista superare lo sbarramento del 5% .Tornando alla polemica iniziale, mi preme ridire che Cento passi è solo un film e che Peppino Impastato con la sua storia è patrimonio della collettività e non di singole persone. E se di singole persone si vuole parlare, allora sappiate tutti che ogni individuo che ha onorato Peppino con un pensiero, un fiore, una parola, ognuno di questi può rivendicare la sua appartenenza alla storia di Peppino nella lotta alla mafia.

Liborio Martorana