Approda alla Camera il disegno di legge contro il telemarketing selvaggio. La norma istituisce il prefisso unico per le chiamate commerciali ed è stata approvata dal Senato lo scorso 2 agosto. Un modo questo, per rendere riconoscibili agli utenti tutti i call center.

Trascorsi i 90 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, “l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni individuerà un codice o prefisso specifico, atto ad identificare in modo univoco le chiamate telefoniche finalizzate al compimento di ricerche di mercato e alle attività di pubblicità, di vendita o di comunicazione commerciale”.

È un modo, insomma, per difendersi dalle chiamate commerciali indesiderate, ma la disposizione mette a rischio 40 mila posti di lavoro, compromettendo l’intero settore, come spiega in una nota Paolo Sarzana, presidente Assocontact, associazione che rappresenta le società che gestiscono servizi di Contact Center.

E aggiunge: ”La tutela del consumatore va perseguita senza mettere in repentaglio un intero settore che conta 40 mila operatori, la maggior parte al sud e formato da giovani al di sotto dei 30 anni. Tutto dopo che Assocontact e le associazioni sindacali (Cgil-Cisl-Uil) hanno siglato un accordo prevedendo nuovi strumenti di welfare”.

La soluzione? Esiste ed è prevista dalla proposta di regolamento E-Privacy che è stata presentata dalla Commissione europea il 10 gennaio scorso. Si tratta del numero identificabile e anche ricontattabile.

Serena Marotta