di Liborio Martorana                                                                                       14/10/2020

Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato.

L’articolo 67 è quel paragrafo della Costituzione che è formato da due principi. Il primo mette in luce la rappresentanza parlamentare verso l’intera nazione e non verso gruppi di soggetti o anche rappresentanze individuali. Esso viene associato all’articolo 1 mettendo in evidenza la sovranità del popolo e viene denominato: “senza vincolo di mandato”.

La mancanza di vincolo di mandato pone l’eletto nella posizione di colui che una volta diventato parlamentare, ha il solo obbligo di rappresentare lo stato italiano, ed è svincolato da obblighi elettorali verso i propri elettori e dei propri collegi dove vengono votati. E’ anche vero che qualsiasi parlamentare può prendere in considerazione interessi locali tenendo sempre conto del generale interesse nazionale.

Questa mancanza di vincolo purtroppo in questi ultimi anni ha fatto si che in parlamento ci fossero i cosiddetti cambi di casacca e cioè l’abbandono del partito dove è stato candidato ed eletto, oppure l’abbandono della figura governativa che gli era stata data con nomina politica, spesso causando la caduta del governo in carica e con numeri altamente risicati. Molti italiani anno ancora in mente il ricordo di tale Scilipoti il quale con il suo abbandono del centro sinistra verso il centro destra fece cadere uno dei governi costruiti con fatica. Questi cambi di casacca raramente hanno motivazioni politiche, spesso sono solo interessi personali a muovere questi volta gabbana.

Il secondo principio che viene fuori e quello del divieto di mandato imperativo. In questo caso l’eletto non rappresenta i suoi elettori, e non può essere un loro mandatario , ed essendo libero può scegliere di appoggiare o meno le azioni del governo che ritiene più o meno opportune. Il parlamentare non risponde penalmente e civilmente delle proprie decisioni ma è chiaro che ad una sua prossima candidatura gli elettori ne terranno conto se votarlo o meno.

Il parlamentare però è tenuto ad attenersi indelebilmente alla linea politica del partito di appartenenza ed il mancato rispetto di ciò può portare anche alla espulsione.

(fonte immagine:web)