di Marigo Giandiego                                                                                      19/12/2019

È passato più di qualche giorno dal Vertice di Madrid sul clima e dall’intervento “fuor di retorica” della signorina Thumberg.

Fuor di retrica perchè? La signorina in questione per una volta non ha esordito e non ha usato frasi ad affetto (infatti, non a caso, il suo discorso è stato scarsamente citato dalla stampa).

Le conclusioni del vertice sono, per molti aspetti, devastanti e per altri prevedibili ed il velato ottimismo di chi canticchia il motivetto un poco ripetitivo, dell’aumento delle energie ricavate da fonti rinnovabili, altamente insufficiente.

Quindi mentre ancora si dibatte sulla realtà del riscaldamento globale  ed a farlo non sono pinco pallino e il complottista di turno, ma uno degli interpreti principali e dei maggiori responsabili dell’accadimento. NULLA SI FA!

E l’inossidabile Greta, continua a mobilitare i giovani del Friday of Future ed a tritare kilometri in una battaglia eroica, forse , ma tendenzialmente inutile e come tale funzionale al sistema (che tutto sommato la facilita usandola come copertura e voce fuori campo).

Anche prescindendo dall’oggettività del Global Waring e dagli effetti evidenti che produce (che sono lì da vedere, basta guardare) resta il quadro deludente ed umiliante del litigio dei leader mondiali (teste di legno e burattini del sistema) in costante baruffa fra loro, per l’attribuzione delle responsabilità ed intenti a giocare il gioco antico del fiammifero acceso. Senza voler comprendere (o peggio, comprendendolo ed affidandosi alla de-popolazione, come valvola di sfogo e contenimento)  che ogni rinvio corrisponde ad un passo verso il baratro.

Già! Ma mettere in discussione reale il modello che hanno praticato e difeso strenuamente sin qui, corrisponderebbe a mettere in dubbio sé stessi e la generazione del loro potere.

Significherebbe dover riconoscere d’avere sbagliato, profondamente sin dalla formulazione delle basi filosofiche e spirituali su cui hanno costruito questo sistema (ed il pensiero che lo sottende).

E si prosegue quindi nella rappresentazione della follia del Grande Nulla: Insulari contro Continentali, Paesi in via di sviluppo contro Paesi industrializzate … Trump e Bolsonaro contro tutti … e il tempo passa, mentre il nostro rapporto con il pianeta si complica.

Competizione, possesso, verticalità, meritocrazia elitaria, ordinamento piramidale, sfruttamento insensato delle risorse, sterminio animale ed allevamento intensivo, disboscamento, agricoltura industriale e cementificazione, geo-ingegneria e sperimentazioni militari … tutto questo ha prodotto, anche se non si chiamasse esattamente Global Worming, il disastro ambientale lo squilibrio naturale che ci sta accompagnando al disastro.

Dà fastidio Greta che ci ripete “Ci avete rubato il futuro”, troviamo mille sofismi per controbattere nascondendoci dietro alla nostra natura e fazione (la critica inutile viene tanto dall’area della conservazione che da quella pseudo-progressista).Ci rifugiamo nella sclerosi di quella parte della “cosiddetta” scienza che vive delle proprie affermazioni e smette di praticare la curiosità? Attribuendo il disastro ambientale prossimo venturo ad accadimenti periodici, appoggiati da un complottismo diffuso che si nutre dell’inversione magnetica, piuttosto che all’incombenza di Nibiru   … per non ammettere che il capitalismo sfrenato e senza controllo sta distruggendo l’umanità sia livello valoriale e morale che reale e tangibile.

Il coraggio della storia, dell’analisi del reale. Il coraggio di dire ai Trump ed anche agli Obama e sicuramente ai Bolsonaro di questo pineta, che la loro pantomima della difesa assoluta del “Livello di vita e di benessere degli States o dello sviluppo del Brasile” non può continuare eternamente, così come la favola decrepita e triste della “crescita eterna”.

(fonte immagine:web)