Ed è cosi che i parlamentari si sono fatti una pensione

Finalmente è arrivato il tanto atteso 15 settembre, una data che per molti non significa niente mentre per alcuni ha un significato particolare. Cosa succede in questo 15 settembre 2017? Succede che i due rami del parlamento sono arrivati al giro di boa per far si che a 65 anni possano percepire una piccola pensione che li aiuti a sopravvivere. Si tratta di una somma di mille euro al netto di tasse e trattenute da elargire ai deputati e senatori di prima nomina che non saranno più rieletti. Si aspettava con trepidazione questo traguardo di quattro anni sei mesi ed un giorno che permette a chi ha fatto una sola legislatura di accedere a questo vitalizio. Si tratta di due terzi del parlamento che nell’infornata del 2013 sono stati eletti sia alla camera che al senato., compresi gli ottantotto deputati ed i trentacinque senatori penta stellati, mentre un altro terzo, essendo alla seconda legislatura già a sessant’anni potrà usufruire di questo vitalizio. E sono soprattutto dai cinque stelle che si levano le proteste che hanno inscenato e che in conferenza stampa hanno annunciato che chiederanno alla presidente della camera Boldrini ed al presidente del senato Grasso una modifica ai regolamenti, per fare si che loro possano rinunciare alla loro pensione a sessantacinque anni e percepirla a sessantasette come gli altri italiani in base alla legge Fornero. Quindi alla pensione, al vitalizio, al privilegio come lo chiamano,non ci rinunciano.  Ma loro sanno benissimo che nel nostro ordinamento non esiste una revoca delle spettanze sia come singolo parlamentare che come gruppo o partito, per cui questi appelli ai presidenti di camera e senato sono solo un modo per creare consenso di pancia, cosa che sanno fare molto bene. Sanno che ci vogliono delle apposite leggi e sanno che di punto in bianco non può essere fatto. Intanto anche loro che criticano questo vitalizio avendone diritto e non potendovi rinunciare cosa fanno? Ovviamente se lo tengono. Loro che sbandierano ai quattro venti che si sono ridotti lo stipendio non parlano mai delle loro indennità complete, delle loro buste paga, di quanto in realtà guadagnano ogni mese. No di questo non se ne parla perché dichiarare che mensilmente si mettono in saccoccia 7000 – 8000 euro  può andare a cozzare contro quanto da loro detto nei loro slogan. Comunque a parte quanto detto sopra credo che ci sia urgentemente bisogno di una riforma pensionistica del sistema parlamentare per non creare squilibri all’interno del nostro Paese. E poi, anche una vera riforma in seno alle retribuzioni mensili dei parlamentari, credo che porterebbero il Paese ad una pace sociale che attualmente non c’è.  C’è bisogno di uno sforzo non indifferente nel rinunciare alle prebende che ognuno guadagna anche se si è ricchi sfondati o mezzi poveri, per cui, i signori parlamentari abbiano un po’ di decoro e diano l’esempio nel cammino di una società che si va imbarbarendo sempre di più. Rinunciate al soverchio e fate in modo che i cittadini abbiano rispetto ed ammirazione nei vostri confronti. Piuttosto che erigere muri , costruite ponti per stare in armonia con i cittadini.

Liborio martorana

(foto SKY TG 24)