Le previsioni erano chiare sin dall’inizio della crisi ultima scorsa, fare fuori  politicamente Giuseppe Conti.  E di questo bisognerà cercare di capire in fondo perché è stato defenestrato. Al posto di Conte  adesso è arrivato Mario Draghi, con un curriculum di grande rispetto in fatto di soldi. Ed è di questi soldi che devono arrivare dalla UE che hanno messo in subbuglio tutta la classe politica nostrana che ha fatto nascere questo  nuovo governo  a trazione economica. Bisognerà adesso vedere come si comporterà questa trazione. Dalla caduta di Conte per colpa di Renzi, (bravo a defenestrare e liberarsi di coloro che non  aggradano il profilo narcisistico del boyscout di Rignano). Ora che è stato formato il nuovo governo e salutato da più parti come un vero salvatore della patria, viene atteso al varco delle riforme delle quali ha bisogno il Paese. Se dalla parte dei tecnici c’è un drappello di personaggi con dei curriculum notevolmente importanti, lo stesso non si può dire di quelli della parte politica, ma d’altronde cosa ci si può aspettare da questa compagine scarsamente politica e ricca di affarismi personali? L’aver riesumato i “cadaveri” dei forzisti, ministri di passati governi berlusconiani, autori del nulla più assoluto, mostra quanto questo governo abbia poca competenza in politica. Sostituire un ministro per il sud come Provenzano con la signora Carfagna altro non è che l’attuazione di accordi prestabiliti. Ma se queste figure forziste creano sbigottimento , il voltafaccia della Lega non passa inosservato. Andare dall’essere anti euro ed anti europeista è stato un cavallo di battaglia per la compagine padana e adesso che hanno annusato possibilità di tornare in sella ad un nuovo cavallo, abbandonano quello che hanno sempre detto dell’Europa e si ritrovano europeisti convinti. Potenza del profumo dei soldi europei. In questo nuovo governo Mario Draghi tiene per se la scelta di ben otto ministeri, quelli improntati alle fasi economiche e gestione della ricchezza pubblica, lasciando alla parte dei partiti politici solamente le briciole. Si ok potremo dire che ci sono state alcune riconferme ma il goffo tentativo di attuare una sorta di “Manuale Cencelli” denota quanto  scarso potere ci sia nelle mani  del Presidente del consiglio e quanta pochezza c’è nei nostri politici. L’avere acconsentito alla dismissione di alcuni ministeri ed alla riesumazione di altri mette in primo piano quanta fame hanno questi partiti ed a tal punto che sono disposti a rinunciare al loro credo (Lega), ed a rischiare una forte scissione (5 stelle).  Gli unici che fanno la parte del leone sono quelli di forza Italia i quali mentre si accingevano a passare a miglior vita tramite annegamento politico hanno trovato in Draghi un salvagente a cui aggrapparsi come i superstiti del Titanic. Il PD fa la sua parte con quello che gli viene assegnato, mentre LEU si becca un importante ministero, quello della salute, con la riconferma del ministro Speranza, mentre ad Italia Viva si becca il ministero delle pari opportunità piazzando alla sua guida tale signora Bonetti, altra boyscout e renziana della prima ora. Quindi Renzi perde un ministero che è stato della Bellanova che era a dirigere l’agricoltura, ministero adesso nelle mani del M5S. Resta solo la posizione della Meloni la quale sin dall’inizio ha detto no a questo governo e quindi avrà dalla sua parte tutto il recinto dell’opposizione da dove poter continuare a gridare “prima il voto agli italiani. Tornando a Draghi, bravo per quanto possa essere, state certi che quando tirerà i cordoni della borsa anche lui finirà nel tritacarne come tutti i suoi predecessori. Aspettiamo i tempi che verranno sperando che la nostra buona stella ci protegga.

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