Continua il percorso per la formazione del nuovo governo a guida PD-5S e oggi il presidente Conte potrebbe ha già tolto la riserva sull’incarico datogli dal Presidente della Repubblica, elencando una serie di ministri che lo affiancheranno nella gestione del parlamento italiano.. Le trattative tra i vari componenti per la nomina dei ministeri, possiamo dire che è terminata ed in questi giorni travagliati hanno visto prese di posizioni spesso anche con atteggiamenti infantili, con il M5S che da dieci punti proposti al PD di punto in bianco sono diventati venti e adesso ventisei. Sono stati incontri e colloqui che durano da diverso tempo, malgrado le varie smentite da ambo le parti, portando i 5S a fare le consultazioni con un quesito ben determinato sulla nascita del governo, utilizzando la piattaforma Rousseau dove circa ottantamila iscritti hanno votato per decidere se il movimento deve allearsi o meno con il PD riportando un risultato per il si pari al 79% dei votanti ed il resto dandolo ai fautori del no. Ora tenendo a mente questa cosa del voto online che può piacere o non piacere, c’è da dire che sarebbe stato meglio e più trasparente che questa consultazione avvenisse prima degli accordi tra le due compagini e non a cose quasi avvenute e mentre già impazzava il toto ministri. Ma comunque questa storia del voto online che può essere controllato da chi gestisce la piattaforma, lascia diversi interrogativi, interrogativi che portano alla conclusione che in politica mai dire mai. Bene, contenti loro contenti tutti. I grillini, che con questa votazione diventano protagonisti di se stessi, credendo di decidere le sorti del Paese e anche se potrebbero essere presi in giro, loro sono contenti così e noi non possiamo che dire buon per voi. Questa operazione che poteva essere messa in atto già nel duemila tredici con Bersani ed i grillini forti del suo esploit decisero di non accettare di fare parte del governo e con Paola Taverna ed il sonnolento Vito Crimi si permisero quasi di sbeffeggiare l’allora segretario del PD Pier Luigi Bersani. A cosa miravano non si è mai capito. Nel duemila diciotto all’indomani delle ultime elezioni nazionali fu Matteo Renzi a declinare ed opporsi all’invito dei cinque stelle nel formare assieme un governo, mettendo con le spalle al muro i cinque stelle risultati i “vincitori” delle elezioni di potersi alleare con la Lega di Salvini dando inizio ad uno dei governi più reazionari che la Repubblica italiana avesse mai avuto. Adesso con l’uscita di Conte dal Quirinale e le sue ormai scontate dichiarazioni si potrà dire che nei prossimi giorni possiamo avere un governo che in molti sperano stabile.
Liborio Martorana
(Fonte immagine: web)

Lista dei nuovi ministri:
Riccardo Fraccaro sottosegretario alla presidenza del Consiglio.
Luciana Lamorgese ministro dell’Interno,
Lorenzo Guerini Ministro della Difesa
Dario Franceschini Beni e Attività Culturali e Turismo.
Francesco Boccia Affari regionali e Autonomie.
Paola De Micheli Infrastrutture.
Elena Bonetti Famiglia.
Luigi Di Maio Esteri.
Lorenzo Fioramonti Istruzione, Università e Ricerca.
Teresa Bellanova Politiche Agricole.
Roberto Gualtieri Economia.
Roberto Speranza Sanità.
Enzo Amendola Affari Europei.
Giuseppe Provenzan0 Mezzogiorno.
Nunzia Catalfo Lavoro e Politiche Sociali.
Stefano Patuanelli Sviluppo Economico.
Federico D’Inca Rapporti con il Parlamento.
Paola Pisano Innovazione.
Fabiana Dadone Pubblica Amministrazione.
Alfonso Bonafede Giustizia.
Sergio Costa Ambiente.
Vincenzo Spadafora Sport e Politiche Giovanili.