“La Guerra fredda appartiene al passato, da oggi si cambia”
A cura di: Fabrizio Tralongo
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e la sua controparte della Federazione russa, Vladimir Putin, si
sono incontrati a Helsinki, in Finlandia, per un vertice. Si è trattato del primo summit bilaterale ufficiale tra i
due leader. La mattina stessa dell’incontro, Donald Trump, che da tempo ormai ci ha abituati ai suoi tweet
senza mezzi termini e spesso anche provocatori, aveva scaldato l’incontro riferendosi ai rapporti USA-Russia
come: “Rapporti mai peggio di così per colpa di Obama e Russiagate.” A cui, pochi minuti dopo, era seguita
la risposta del Cremlino, sempre affidata ad un tweet, che digitava : “Siamo d’accordo”.
Un importante incontro fra i due capi di stato, in cui sono stati presi in esame tutti i principali dossier (Iran
compreso) col punto fermo di voler trovare una soluzione atta a migliorare le attuali relazioni fra Stati Uniti
e Federazione russa, fortemente ipotecati dal Russiagate. Il summit finlandese, per la verità, è servito
principalmente a rompere il ghiaccio fra i due presidenti e a gettare le basi per un rapporto personale più
fecondo in futuro, piuttosto che a sanare distanze ancora forti sui casi internazionali più delicati. A non farne
mistero sono state le stesse parole di Trump che ha precisato: “Non siamo andati molto d’accordo negli
ultimi due anni, ma credo che avremo un ottimo rapporto. Il mondo vuole vederci in buoni rapporti. Il
mondo ci sta osservando, sono molto ansioso di avere il nostro incontro personale” a cui hanno fatto eco le
parole del presidente russo che ha sottolineato come: “la Guerra Fredda è ormai una cosa del passato”.
Parte centrale del summit è stato l’affaire Russiagate, la presunta ingerenza del governo russo nelle elezioni
presidenziali USA del 2016 che avrebbe determinato la vittoria di misura di Trump sulla Clinton. Momento
clou la domanda di un giornalista che, schiettamente, ha domandato a Donald Trump a chi intendesse dare
più credito, se alle agenzie di sicurezza e intelligence statunitensi o alla parola di Vladimir Putin. “Credo a
Putin, è un uomo forte e di lui mi fido” ha risposto Trump suscitando non poche polemiche negli USA. Dal
canto suo Putin ha nuovamente declinato ogni responsabilità ed ogni ingerenza in affari interni degli Stati
Uniti dimostrandosi propenso a collaborare e ad acconsentire all’interrogatorio di alcuni agenti segreti del
Cremlino a patto che il tutto si svolga “in un clima di reciprocità”.
A tal proposito, il summit di Helsinki, si è svolto poco dopo l’incriminazione di 12 funzionari russi da parte
del procuratore Mueller che sono stati prontamente interrogati dagli specialisti dell’FBI. In riferimento alla
questione, Putin ha dichiarato: “Potremmo far venire gli uomini di Mueller nel nostro paese, ma esistono
delle convenzioni, dovremmo avere anche noi la possibilità poter interrogare cittadini americani coinvolti in
vicende di spionaggio”, aggiungendo anche “Mi sono occupato di intelligence. Siamo uno stato democratico.
Anche l’America lo è, non potete certo negarlo. La verità arriverà soltanto da un processo. L’ultima parola
spetta soltanto ad un tribunale. Ribadisco: c’è un trattato. Inviateci una richiesta e noi risponderemo. Anche
noi potremmo però poi chiedere di interrogare cittadini statunitensi”.
Nell’agenda dell’incontro, anche gli interventi delle due potenze sulla scena internazionale. Sulla
Crimea,come era facile prevedere, le distanze sono rimaste invariate. Putin ha dichiarato che: “La posizione
di Trump sulla Crimea è nota, lui pensa che sia stato illegale annetterla, per noi invece c’è stato un
referendum che ha rispettato tutte le leggi previste. Su questo punto quindi non siamo d’accordo. Si tratta di
​una delle questioni, su cui la vediamo in modo differente”. Sul fronte dell’energia invece Trump ha ribadito
che con la Russia: “Siamo concorrenti nella fornitura di energia quando parliamo di oleodotti, al momento
gli Usa sono i fornitori più importanti nel campo energetico e credo che saremo concorrenti onesti e leali.
Abbiamo parlato di tutto ciò nel nostro colloquio, anche con toni molto accesi, vedremo come andrà a
finire, per adesso ci sono molte fonti per l’approvvigionamento”. Mentre Putin ha ribadito che “la Russia
può collaborare con una potenza energetica come gli Usa per regolarizzare il mercato dell’energia, nessuno
ha interesse che ci sia un dumping dell’energia. Men che meno i consumatori. Quindi c’è sicuramente spazio
per la cooperazione”. E che la Federazione russa “E’ pronta a mantenere il transito del suo gas attraverso
l’Ucraina”.
Malgrado le divergenti visioni circa gli assetti geopolitici del Medio Oriente, sulla questione dell’Iran si
registra un timido riavvicinamento con Donald Trump che ha dichiarato di aver anche: “Parlato
dell’importanza di fare pressione sull’Iran per mettere fine al suo programma nucleare e alla sua campagna
di odio nel Medioriente”, sostenendo e ribadendo l’impegno degli USA al fianco di Israele.
“Con l’accordo sul nucleare l’Iran si è sottoposto ai controlli, e l’intesa ha permesso di evitare una
proliferazione nucleare nella Repubblica islamica”, ha risposto il presidente Putin, che ha voluto anche
parlare della situazione siriana, altro elemento di grande distanza fra Stati Uniti e Federazione russa: “Il
compito di riportare pace e armonia in questo Paese potrebbe diventare l’esempio di un lavoro comune di
successo. Russia e Stati Uniti possono prendere su di sè la leadership in questa situazione e organizzare una
cooperazione per superare la crisi, dal punto di vista umanitario, per far tornare i rifugiati alle loro case.
Abbiamo tutte le carte in regola per arrivare a questa cooperazione”.
(fonte immagine web)