PerLife è un nuovo macchinario nato dalla collaborazione tra la startup modenese Aferetica e la società americana CytoSorbents, che punta ad aumentare la disponibilità degli organi trapiantabili nonché il successo dei trapianti.

Il nuovo sistema è stato presentato nei giorni scorsi al Congresso mondiale dei trapianti a Madrid ed è attualmente in corso di certificazione europea: sarà lanciato nel corso nel 2019.

Questo macchinario integra funzioni di purificazione e ricondizionamento di rene e fegato. Dopo che l’organo viene prelevato dal donatore, in pratica è sottoposto a un lavaggio a temperature controllate – tra i 4 e i 37 gradi – e poi purificato grazie all’assorbimento di molecole implicate nei processi di deterioramento. Si tratta di un tipo di intervento che potrà contribuire al trapianto di organi “marginali” che di solito sono considerati inutilizzabili e quindi scartati. In più l’ausilio di PerLife dà la possibilità che il trapianto vada a buon fine e che l’organo non venga rigettato.

I numeri: i trapianti di organi sono in aumento anche se ancora non sufficienti a soddisfare la domanda. Solo nel 2016 sono stati 135.860 registrando un aumento del sette per cento rispetto all’anno 2015. Trapianti che hanno coperto tuttavia solo il 10 per cento della richiesta. La situazioni in Italia, nonostante gli enormi progressi fatti negli ultimi anni, resta ancora un passo indietro: solo un terzo dei pazienti in lista d’attesa accede ogni anno al trapianto di organi.

Serena Marotta