Questa frase rende perfettamente il senso di ciò che alcuni vorrebbero accadesse. Il riferimento all’azione del tentativo di strage messo in atto da un giovane dopo l’uccisione della ragazza di Macerata da parte di un extracomunitario.
Di certo ha qualche rotella fuori posto Luca Traina il pistolero che ieri a Macerata ha sparato c ferito sei extra comunitari rei solo di avere la pelle di colore scuro. Lo sparatore è un incensurato di ventotto anni residente nel maceratese, palestrato ed imbottito di deliranti follie nazionaliste. Candidato dalla Lega di Salvini nel 2017 alle elezioni comunali di Corridonia, un paesino di quindicimila abitanti non prese neanche il suo voto. Si era candidato forse per avere una opportunità per mettere in risalto certe proprie elucubrazioni e progetti frutto di una mente al di fuori dal normale. E Luca Traina lasciatemelo dire non sembra avere tutte le rotelle a posto. Il giovane, a quanto pare, oltre che essere stato candidato con la lega di Salvini sembra che in passato abbia avuto delle simpatie per i neo fascisti di Forza nuova e Casa Pound, i fascisti del terzo millennio che da qualche tempo hanno messo la testa fuori dai loro loculi arrivando persino a diventare forza politica con candidati ed eletti. Legittimati da altre forze politiche e da personaggi che del razzismo per propria convenienza ne hanno fatto una bandiera. Luca Traini ieri ha avuto il suo momento di gloria nefasta dopo che in macchina per le via di Macerata a cominciato a sparare ferendo sei persone di colore e seminando il terrore in questa tranquilla cittadina, dove l’accoglienza sta al primo posto del vivere civile. Fermatosi davanti al monumento dei caduti, coprendosi con una bandiera tricolore e facendo il saluto fascista ha gridato viva l’Italia, prima di arrendersi ai carabinieri. C’è poco da fare, questo giovane sembrerebbe un soggetto disturbato con alle spalle una situazione familiare disastrosa, ed il fatto che si sia intossicato di quelle parole lanciate a ruota libera dai leader di fazioni fascio-razziste, non lo pone in una situazione di commiserazione. Come non si può avere commiserazione proprio per questi leader politici i quali pur di raccattare voti e visibilità riempiono le menti giovanili di dogmi reazionari. A questi va la responsabilità politica e morale di certe derive. Matteo Salvini che ogni giorno ne spara di grosse contro l’accoglienza forse dovrebbe stare un po’ più attento a ciò che dice perché le parole volano e raggiungono spesso menti disturbate che possono compiere azioni come quelle di Luca Traini. Beppe Grillo che sdogana e legittima i fascisti di Casa Pound lodandone la bontà dei suoi ragazzi per raccattare voti a destra, poi c’è tutta quella galassia di estremismo reazionario che vorrebbe un ritorno del ventennio mussoliniano. Questi forse non hanno capito che il mondo va avanti e certe dimostrazioni ormai sono diventate anacronistiche. Devono capire che in un Paese come il nostro, fondamentalmente accogliente e multietnico per formazione, dove di democrazia ne è imbastito il tessuto socio politico, che certe azioni individuali non sono consentite e che è lo stato a dovere porre attenzione verso quei fenomeni di devianza che ogni tanto vengono fuori. La vendetta personale non porta a niente di buono, ma diventa solo esasperazione di uno stato d’animo incontrollabile, dove “occhio per occhio rende il mondo cieco e quella di Luca Traina è una esasperazione di un deviante stato d’animo dove i responsabili politici e morali sono costoro che professano idee di una cecità inimmaginabile. Lo sparatore di Macerata, il fantoccio raffigurante Laura Boldrini dato alle fiamme da alcuni leghisti assatanati ed il post con la testa mozzata sempre della Boldrini, ci inducono a pensare che sarebbe ora che i governi democratici mettano un freno all’avanzata neofascista e razzista prima che sia troppo tardi.
Liborio Martorana
(foto fonte web)