Dopo tanta anticamera e tanta attesa il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, rompe gli indugi e, con tanto di annunciazione e conferenza stampa, sbatte la porta e lascia il Movimento 5 Stelle.

E’ una storia ingarbugliata, quella del rapporto tra l’ex grillino e il movimento, fatto di contrasti nati subito dopo l’elezione a sindaco del rappresentante dei five stars e si acuisce quando riceve un avviso di garanzia da parte della Procura di Parma per una questione di nomine al teatro regio, indagine archiviata lo scorso settembre e dove lui non lo comunica neanche al movimento, tenendo per se questa comunicazione giudiziaria. Da qui, i mugugni sopiti da ambo le parti vengono fuori soprattutto da parte di attivisti e aficionadon che accusano Pizzarotti di incoerenza e adesso anche di tradimento nei confronti del movimento .

“Da uomo libero – dice il primo cittadino di Parma – non potevo restare nei 5 Stelle, perché non è più come prima. Non sono, però, io a essere cambiato, bensì il movimento”.

E cosi, si rompe quel connubio che aveva visto per la prima volta il M5S conquistare un grosso comune. Infatti, quella volta i 5stelle sbaragliarono contro tutti i pronostici formazioni più titolate e più radicate nel territorio; in quel caso, il mal di pancia dei parmensi si riversò abbondantemente sull’elezione del giovane Pizzarotti facendo splendere gli attivisti del movimento, mentre adesso da quelle parti quelle stesse stelle non splendono più. Intanto, i colonnelli del direttorio restano abbottonati, mentre il grande capo Beppe Grillo risponde al suo ex sindaco dicendogli di godersi quei quindici minuti di celebrità.

Sembra un po’ come la storia della volpe e dell’uva, questa risposta al sindaco di Parma, probabilmente per mascherare una sconfitta bruciante che sta nella perdita di un prestigioso comune come quello di Parma.

Liborio Martorana