di Liborio Martorana 03/07/2021

In politica spesso le previsioni si avverano, soprattutto quando essa viene presa sottogamba o peggio ancora quando si pensa  di stare facendo una partita a calcio e colui che porta il pallone ad un certo punto quando il risultato non gli garba ferma tutto e va via portandosi via la sfera. Ma la politica non è un gioco  e non è neanche un giocattolo con cui trastullarsi come le costruzioni del lego. La politica è servizio verso lo stato di diritto e del dovere.  Invece nel nostro Paese la politica viene recepita come qualcosa di appartenenza personale. Si creano movimenti  per nascondere tra le pieghe del finto fare del bene, delle storture di primordine e per dare adito all’ego personale di certi soggetti , i quali, come si dice dalle mie parti si credono di essere “un cazzo e mezzo”. La verità, è che questi elementi  cercano di gestire il proprio essere dei falliti con  una idea di rivoluzionari fasulli. In questi giorni stiamo assistendo ad un indecoroso spettacolo da parte del M5S, il quale partito per essere il distruttore dei partiti della casta, è diventato lui stesso facente parte di questa. Chi non ricorda le perfonce di Beppe Grillo atte a dare luce e visibilità al movimento da lui creato assieme alla Casaleggio % associati? Come non ricordare gli sberleffi fatti a Bersani quando era segretario del PD e cercò di coinvolgere il M5S in una coalizione di governo? No loro, i parlamentari,  non potevano prendere posizione e trasgredire gli ordini di scuderia del padre padrone. Come non ricordare l’alleanza con la Lega facendo passare tutte quelle leggi liberticide contro i migranti e contro le manifestazioni e gli scioperi in generale? Mettendo ed imponendo come presidente del consiglio l’avvocato Giuseppe Conte?   Uno dei paradossi di questo movimento sta nella alleanza richiesta al Partito Democratico dopo che la Lega ad opera  del proprio leader, altra cima politica, li ha abbandonati al proprio destino. Caduto Conte che nella sostanza non aveva governato male nel governo Conte 2, ed arrivato il nuovo governo guidato da Mario Draghi, Conte viene nominato da Grillo, capo politico del movimento, carica che era stata ricoperta da Di Maio prima e poi da Vito Crimi., il quale cerca di dare una svolta all’impasse dove era caduto il movimento, scrivendo un nuovo statuto . Ed è qui che cominciano le liti tra Grillo e Conte. In tutto ciò cosa fanno gli eletti in parlamento? Stanno a tirare un colpo al cerchio ed uno alla botte, cercando di non inimicarsi nessuno dei due contendenti. Abbiano il coraggio ed i sotto detti a prendere posizione piuttosto che non parteggiare per paura che non vengano rieletti.  E qui casca l’asino, perché ? Perché alle prossime elezioni il M5S vedrà ridimensionati i propri numeri parlamentari, con la possibilità che vengano votati solo da chi percepisce il reddito di cittadinanza e da qualche fedele amico del duo Grillo/Casaleggio, portando quello che all’inizio è stato un sogno ad un vero nefasto incubo.  Mi dispiace per Giuseppe Conte, il quale dopo le defaillance fatte con il suo primo governo abbia cercato di rimediare nel suo secondo mandato andando a trovarsi di fronte il pugnalatore di ferro che lo ha abbattuto senza pietà. Finito il secondo mandato Conte ha fatto il più grosso errore che in politica si può fare, cioè , diventare capo politico del M5S per volere di Beppe Grillo. E’ stato un errore madornale probabilmente per mancanza di arguzia politica nel non pensare che sarebbe stato nelle mani di Grillo, essere una sorta di prestanome al servizio del padre padrone del movimento. Oggi che sono venute fuori le due posizioni non  condivisibili si prospetta un nuovo partito per Conte  visto che sta riscuotendo il favore di un elettorato non più di talebani ma di gente che crede che l’ex presidente del consiglio possa portare abbastanza in alto la nuova formazione che uscirà da questo scontro. A Beppe Grillo voglio solo ricordare che la politica non è qualcosa di personale e che non esistono padri protettivi ma solamente uomini che la usano per servizio nei confronti del popolo, e che le salite sono quanto le discese.

(fonte immagine: web)