di Fulvio Fisicaro 25/09/2021

PALERMO: UN CONSIGLIO COMUNALE SENZA MAGGIORANZA

Pre-dissesto: Riscossione Sicilia incapace di recuperare i crediti. La sindacatura Orlando lascerà alla città la dovuta dimensione internazionale e inclusiva e una visione di città orientata verso una mobilità sostenibile e riconosciuta come uno dei posti migliori per lo smartworking, per velocità di connessione, divertimento, costo della vita e sicurezza . Ciaculli area inadeguata per il nuovo cimitero. Palermo accoglierà le donne afghane. Il ruolo del PD per la prossima tornata elettorale.

Milena Gentile, architetta, dottore di ricerca in storia, conservazione e restauro dell’architettura. Funzionaria dell’Assessorato ai Beni Culturali della Regione Siciliana, dove si occupa di pianificazione paesaggistica e dell’Osservatorio Regionale per la Qualità del Paesaggio. Già consigliera della I Circoscrizione del Comune di Palermo dal 2007 al 2012, candidata al Consiglio Comunale nel 2017 e prima dei non eletti nella lista Democratici e Popolari con 1.145 voti, è subentrata a Sala delle Lapidi nel marzo 2020 per le dimissioni di un consigliere, aderendo al Gruppo Consiliare Partito Democratico. E’ componente della Commissione Urbanistica, Responsabile del Dipartimento Pari Opportunità e Politiche di Genere del PD Sicilia e componente del Coordinamento nazionale della Conferenza delle Donne Democratiche. È presidente dell’associazione Emily Palermo dal 2014, eletta dopo la scomparsa della compianta Alessandra Siragusa. Spiccano tra i molteplici atti di indirizzo politico di cui si è resa promotrice in Consiglio comunale quelli aventi per oggetto i problemi cimiteriali della città, le pedonalizzazioni, la gestione dei rifiuti, la toponomastica femminile, il piano strategico dell’Autorità Portuale, gli asili nido, le attività culturali e la tutela del verde. Porta avanti l’ambizione di fare di Palermo una città femminista e policentrica.

Qual è la situazione politica attuale del Consiglio Comunale di Palermo e su quali equilibri si basa oggi la sua attività?

Da mesi la maggioranza non esiste più. Del nucleo originario siamo rimasti solo in nove. Di fatto, l’opposizione è diventata maggioranza. Senza un accordo complessivo non può essere approvato alcun atto. Questa situazione si è creata nel corso dell’ultimo anno: siamo già in campagna elettorale e i vari consiglieri, in tanti addirittura eletti nelle liste di Orlando, cercano di posizionarsi altrove e lucrano consensi a volte anche bocciando atti fondamentali per la città, come il piano triennale delle opere pubbliche. In tutti i Consigli comunali c’è l’opposizione, ma è difficile trovare altri casi nazionali di bocciatura di atti dovuti e necessari. Recentemente, però, quasi tutte le forze politiche si sono trovate d’accordo nell’approvazione della delibera di riequilibrio del bilancio, sostanzialmente una presa d’atto del pre-dissesto.

Quali sono i motivi alla base della dichiarazione di pre-dissesto?

I Comuni del Meridione da anni ricevono trasferimenti sempre più ridotti, al punto da non poter garantire al meglio i servizi ai cittadini e alle cittadine. L’evasione fiscale dei tributi locali, che a Palermo raggiunge il 70 per cento, aggrava ulteriormente la situazione. Inoltre, l’azione di Riscossione Sicilia è risultata inefficace a tal punto da rendere necessario valutarne la sostituzione in tutta la Regione. Una delle ipotesi sul tavolo è quella di bandire una gara per assegnare la riscossione dei tributi ad altra società. Questa incapacità nella riscossione, e il conseguente ingigantimento del Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità, sta alla base del sostanziale pre-dissesto in cui si trova il Comune di Palermo. Una delle proposte che ho avanzato è quella di attribuire all’Avvocatura Comunale il compito di recuperare i crediti più importanti. Ciò sarebbe possibile solo assumendo giovani avvocati e commercialisti, perché al momento l’Avvocatura langue. Da anni pressanti vincoli di bilancio impediscono all’Amministrazione Comunale nuove assunzioni necessarie al potenziamento dei ruoli tecnici e amministrativi. Per conseguenza, tutti gli uffici risultano sguarniti di personale e carenti di competenze: è un cane che si morde la coda. I fondi nazionali, prima direttamente trasferiti nei bilanci degli enti locali, oggi sono accessibili solo per bando e, quindi, sulla base di progetti. Emblematico il caso del bando per l’edilizia scolastica che ho denunciato per l’iniquità dei criteri su cui si basava. La graduatoria di ammissione attribuiva punteggi massimi ai comuni che avevano già pronti i progetti esecutivi e dimostravano la capacità di cofinanziarli. Al contrario, venivano assegnati punteggi ridicoli a quei comuni che proponevano la costruzione di asili e scuole materne in quartieri del tutto privi di strutture scolastiche. Quindi i bandi nazionali risultano il più delle volte iniqui perché non tengono conto delle difficoltà dei Comuni del Sud, stritolati dai vincoli di bilancio e dalla carenza ormai cronica di personale capace di progettare. Ma anche riuscendo, come in gran parte è stato fatto, a progettare e costruire edifici scolastici, l’assurdo criterio della spesa storica, dovuto all’attuazione del federalismo fiscale senza i Livelli Essenziali delle Prestazioni e senza i previsti meccanismi perequativi tra le regioni, rende impossibile la gestione del sistema scolastico e l’assunzione del personale specializzato.

Cosa lascia di buono alla città questa sindacatura che sta giungendo alla sua naturale scadenza?

Sicuramente l’esperienza Orlando degli ultimi 10 anni, nonostante si stia concludendo con grandi difficoltà, ha cambiato completamente la fisionomia della città e le ha conferito una dimensione internazionale. Il riconoscimento del percorso arabo-normanno da parte dell’Unesco e di Palermo come Capitale della Cultura sono risultati importanti che hanno avuto fortissime ricadute sul turismo. Il 2019 è stato un anno eccezionale per i flussi turistici. Avere portato avanti, contro tutte le proteste, la pedonalizzazione degli assi e delle piazze monumentali della città, le limitazioni al traffico delle auto con la ZTL, avere avviato i percorsi ciclabili e la mobilità sostenibile, sono passi da gigante rispetto agli anni precedenti in cui era impossibile realizzare proposte del genere. Nel corso del mio mandato come consigliera circoscrizionale, durante la sindacatura Cammarata, ho proposto ripetutamente la pedonalizzazione della via Maqueda, di piazza Sant’Anna, Piazza Rivoluzione e di buona parte del centro storico, senza alcun successo: sbattevo contro un muro di gomma. Ricordo ancora come un incubo l’inquinamento e le interminabili file di auto in via Maqueda e il centro storico attraversato dagli automobilisti come scorciatoia per andare da una parte all’altra della città. Ancora oggi quello stesso centrodestra è contrario alla ZTL e alle pedonalizzazioni. Certamente, il passo che dovrà compiere la prossima Amministrazione è regolamentare le licenze per le attività commerciali, in modo da evitare l’attuale concentrazione delle attività di ristorazione e di pub nelle zone in cui si raccoglie la movida cittadina.

Questa amministrazione è stata capace di innescare processi di grande risonanza internazionale, come Manifesta 12, che hanno rilanciato l’immagine di Palermo come città inclusiva e accogliente, dai grandi fermenti culturali. Ne sono testimone io stessa: nella mia qualità di presidente di Emily Palermo, nel 2019 sono stata invitata a Düsseldorf per relazionare ad un simposio internazionale sulla violenza contro le donne. Sono stata accolta con un entusiasmo incredibile dal sindaco, dalla vicesindaca e da tutta la Commissione Pari opportunità di quel Comune proprio perché provenivo da Palermo, la città di Leoluca Orlando, che gode in tante città europee di una fama eccezionale.

Un’altra cosa positiva è che, dopo anni di conflitti, la città ha stabilito finalmente una buona intesa con l’Autorità di Sistema Portuale che ha condotto a una riqualificazione della Cala e di tutta l’area portuale, cosa che certamente ha costituito e costituirà una svolta per l’immagine di Palermo e la valorizzazione di tutto il fronte a mare, fino all’Acquasanta.

Anche la realizzazione degli assi tranviari che collegano le periferie al centro è un intervento di ricucitura di parti della città che erano scollegate: è un fatto di giustizia sociale. Una delle mie proposte, in un primo momento raccolta dalla Giunta ma poi realizzata solo in parte, è stata la realizzazione di un piano di pedonalizzazione straordinaria in tutte le borgate periferiche di Palermo, proprio per innescare un necessario e urgente processo di riqualificazione delle periferie in un’ottica di città policentrica. Se il Comune avesse maggiori risorse potrebbe rendere davvero autonomi interi quartieri con propri servizi, decentrandone la gestione anche di quelli offerti dalle partecipate. Una delle mie proposte, che purtroppo si è dimostrata non realizzabile per insufficienza di operatori, è il decentramento delle squadre della RAP quartiere per quartiere, con l’indicazione per ogni zona degli addetti allo spazzamento e alla raccolta, garantendo la dovuta trasparenza e il controllo diretto sullo svolgimento dei servizi stessi. Tutta la città andrebbe organizzata così. Si otterrebbe anche una maggiore responsabilizzazione reciproca tra cittadinanza e operatori.

Non va dimenticato che recentemente Palermo è stata riconosciuta come uno dei posti migliori per lo smartworking, per velocità di connessione, divertimento, costo della vita e sicurezza.

Da anni Palermo attende il nuovo Piano Regolare.

Il Piano Regolatore è stato trasmesso ai consiglieri comunali ma non è stato ancora prelevato ufficialmente dal Consiglio Comunale per la discussione in aula perché manca l’accordo politico. Non riuscire ad adottare il nuovo PRG entro questa consiliatura è certamente un fallimento, oltre che molto rischioso. I vincoli preordinati agli espropri sono scaduti da tempo. In alcuni casi, come per il parco Villa Turrisi, il Consiglio è dovuto intervenire d’urgenza per riapporre i vincoli: è stato così bloccato un tentativo di speculazione edilizia. Temo che in questa tacita volontà di rinviare alla prossima sindacatura l’adozione del nuovo PRG si possa nascondere l’ennesimo tentativo di “mettere le mani sulla città”, come se Palermo non avesse già una lunga storia di speculazioni e di ferite. Non è un caso che le stesse forze politiche che hanno la maggioranza anche all’ARS continuino ad approvare sanatorie, per fortuna puntualmente impugnate dal Consiglio dei Ministri.

La crisi dei servizi cimiteriali rischia di gettare un’ombra sinistra sull’immagine della città.

La gestione dei cimiteri cittadini è stata trascurata per decenni e ora i nodi stanno venendo al pettine. Ma il cimitero a Ciaculli non è la soluzione. Avendo fatto un sopralluogo nell’area prevista con questa destinazione dal Piano Regolatore e conoscendone il progetto, ritengo che sarebbe un cimitero fondamentalmente inadeguato alle esigenze di Palermo perché nell’area in questione non si potrebbero realizzare campi d’inumazione, estremamente necessari e richiesti soprattutto dalle fasce deboli della popolazione. Un cimitero costituito solo da sepolture gentilizie e loculi non risolverebbe il problema emergenziale né quello strutturale. L’area individuata è in gran parte occupata da piantagioni di mandarini della pregiata varietà Tardivo di Ciaculli che, insieme alla presenza di testimonianze risalenti alla II Guerra Mondiale, renderebbero l’area più adatta ad un parco tematico che a un cimitero, senza peraltro considerare le condizioni idrogeologiche dell’area, assolutamente inadatte. Ciaculli merita una destinazione ad attività legate all’agricoltura e al turismo sostenibile gestito da cooperative giovanili. L’intera zona potrebbe essere attraversata da percorsi ciclabili alternativi che la collegherebbero ai parchi già previsti dal PRG. Con il cimitero verrebbe stravolta anche la mobilità dell’area, che sarebbe interessata da flussi insostenibili per quella zona sostanzialmente agricola. L’Amministrazione dovrebbe però esercitare un controllo ferreo sull’abusivismo che progredisce in quell’area distruggendo uno degli ultimi lembi della mitica Conca d’Oro.

Una corretta gestione dei cimiteri già esistenti, l’informatizzazione delle entrate e delle uscite, l’uso corretto degli strumenti per accelerare la mineralizzazione delle salme e una perfetta ciclicità dell’occupazione dei posti nei campi di inumazione potrebbero rendere superfluo un ulteriore cimitero. Di fondamentale importanza, inoltre, sarebbe la promozione culturale della cremazione, accelerare la costruzione del nuovo forno crematorio e il revamping del vecchio. Anche altri comuni dell’hinterland hanno lo stesso problema, uno per tutti il Comune di Bagheria. Se proprio si volesse costruire un altro cimitero, sarebbe auspicabile una gestione consortile in un terreno dell’area metropolitana, lontano dai centri abitati, dove realizzare soprattutto campi d’inumazione ed eventualmente un ulteriore forno crematorio.

Qual è la condizione attuale del Partito Democratico a Palermo?

Il PD è certamente l’unica realtà partitica organizzata in modo organico, con circoli territoriali dove militanti e professionisti si confrontano e delineano proposte. È l’unico partito intorno al quale si possono coagulare le forze progressiste e democratiche anche civiche. Non sono parole vuote, perché viviamo un momento storico in cui la democrazia è in crisi e stanno prevalendo forze politiche che disconoscono il valore delle istituzioni democratiche e ne hanno svilito il significato. Prevalgono spinte xenofobe, rigurgiti di fascismo e razzismo, per non parlare della diffusione crescente del linguaggio mediatico sessista e violento. Impegnarsi attorno a una coalizione imperniata sui valori della democrazia paritaria e del pluralismo è fondamentale per la salute della nostra città e del nostro paese. Come responsabile delle Politiche di Genere del PD Sicilia sostengo il grande lavoro che sta portando avanti il gruppo PD all’Ars, da tempo impegnato per creare le condizioni politiche per l’approvazione della doppia preferenza di genere e della parità salariale che, nonostante siano proposte di grande civiltà, trovano ancora grandi resistenze.  Va riconosciuto, però, che il PD siciliano soffre in questo momento della mancanza di leadership riconosciute, soprattutto femminili, perché non c’è un’adeguata valorizzazione delle risorse presenti al suo interno. Il PD siciliano è ricco di personalità capaci e interessanti, disponibili a spendersi in modo proficuo per la nostra terra, così come il meglio dell’intellighenzia palermitana ruota intorno al PD cittadino che vede la presenza di professionalità autorevoli e riconosciute anche a livello nazionale. Quella che langue è la capacità di valorizzarle e offrirle all’opinione pubblica per farne conoscere il grande lavoro che portano avanti: decisamente scarsa la nostra comunicazione politica. Tuttavia, le persone si rendono conto che è importante sostenere un partito di qualità e di livello nazionale, non una semplice lista civica, perché i problemi fondamentali di Palermo possono essere affrontati e risolti solo attraverso una buona sinergia tra l’amministrazione locale e il governo nazionale.

Quali iniziative sono state realizzate per fronteggiare l’emergenza umanitaria afgana?

Abbiamo recentemente votato all’unanimità in Consiglio comunale una mozione per l’accoglienza delle donne e delle famiglie afgane: Palermo è stata una delle prime città italiane ad offrire accoglienza ai profughi. Su input della Conferenza Nazionale delle Donne Democratiche, il PD, in collegamento con le Prefetture di tutto il Paese, ha istituito l’email dedicata [email protected], per offrire a tutti i cittadini e le cittadine la possibilità di accogliere personalmente le famiglie e in modo particolare le donne afghane. Il prossimo 29 settembre alle 19,00, in occasione della Festa dell’Unità di Palermo, ho organizzato insieme ad Adriana Palmeri, segretaria del circolo dell’VIII Circoscrizione, un tavolo d’incontro sulla questione dei diritti delle donne da casa nostra all’Afghanistan, al quale parteciperanno anche l’Eurodeputata del PD Caterina Chinnici e la Viceministra degli Esteri Marina Sereni.

(fonte immagine: Fulvio Fisicaro)

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Festa dell’Unità di Palermo, ho organizzato insieme ad Adriana Palmeri, segretaria del circolo dell’VIII Circoscrizione, un tavolo d’incontro sulla questione dei diritti delle donne da casa nostra all’Afghanistan, al quale parteciperanno anche l’Eurodeputata del PD Caterina Chinnici e la Viceministra degli Esteri Marina Sereni. FULVIO FISICARO RIPRODUZIONE RISERVATA ©

proprio si volesse costruire un altro cimitero, sarebbe auspicabile una gestione consortile in un terreno dell’area metropolitana, lontano dai centri abitati, dove realizzare soprattutto campi d’inumazione ed eventualmente un ulteriore forno crematorio. Qual è la condizione attuale del Partito Democratico a Palermo? Il PD è certamente l’unica realtà partitica organizzata in modo organico, con circoli territoriali dove militanti e professionisti si confrontano e delineano proposte. È l’unico partito intorno al quale si possono coagulare le forze progressiste e democratiche anche civiche. Non sono parole vuote, perché viviamo un momento storico in cui la democrazia è in crisi e stanno prevalendo forze politiche che disconoscono il valore delle istituzioni democratiche e ne hanno svilito il significato. Prevalgono spinte xenofobe, rigurgiti di fascismo e razzismo, per non parlare della diffusione crescente del linguaggio mediatico sessista e violento. Impegnarsi attorno a una coalizione imperniata sui valori della democrazia paritaria e del pluralismo è fondamentale per la salute della nostra città e del nostro paese. Come responsabile delle Politiche di Genere del PD Sicilia sostengo il grande lavoro che sta portando avanti il gruppo PD all’Ars, da tempo impegnato per creare le condizioni politiche per l’approvazione della doppia preferenza di genere e della parità salariale che, nonostante siano proposte di grande civiltà, trovano ancora grandi resistenze. Va riconosciuto, però, che il PD siciliano soffre in questo momento della mancanza di leadership riconosciute, soprattutto femminili, perché non c’è un’adeguata valorizzazione delle risorse presenti al suo interno. Il PD siciliano è ricco di personalità capaci e interessanti, disponibili a spendersi in modo proficuo per la nostra terra, così come il meglio dell’intellighenzia palermitana ruota intorno al PD cittadino che vede la presenza di professionalità autorevoli e riconosciute anche a livello nazionale. Quella che langue è la capacità di valorizzarle e offrirle all’opinione pubblica per farne conoscere il grande lavoro che portano avanti: decisamente scarsa la nostra comunicazione politica. Tuttavia, le persone si rendono conto che è importante sostenere un partito di qualità e di livello nazionale, non una semplice lista civica, perché i problemi fondamentali di Palermo possono essere affrontati e risolti solo attraverso una buona sinergia tra l’amministrazione locale e il governo nazionale. Quali iniziative sono state realizzate per fronteggiare l’emergenza umanitaria afgana? Abbiamo recentemente votato all’unanimità in Consiglio comunale una mozione per l’accoglienza delle donne e delle famiglie afgane: Palermo è stata una delle prime città italiane ad offrire accoglienza ai profughi. Su input della Conferenza Nazionale delle Donne Democratiche, il PD, in collegamento con le Prefetture di tutto il Paese, ha istituito l’email dedicata [email protected] , per offrire a tutti i cittadini e le cittadine la possibilità di accogliere personalmente le famiglie e in modo particolare le donne afghane. Il prossimo 29 settembre alle 19,00, in occasione della​Festa dell’Unità di Palermo, ho organizzato insieme ad Adriana Palmeri, segretaria del circolo dell’VIII Circoscrizione, un tavolo d’incontro sulla questione dei diritti delle donne da casa nostra all’Afghanistan, al quale parteciperanno anche l’Eurodeputata del PD Caterina Chinnici e la Viceministra degli Esteri Marina Sereni. FULVIO FISICARO RIPRODUZIONE RISERVATA © ​