A un mese esatto dalla sua nascita, la casa editrice Informazione libera ha editato il suo primo libro: “Ciao, Ibtisam. Il caso Ilaria Alpi” della giornalista palermitana Serena Marotta. Informazione libera è nata a Palermo il 9 febbraio 2018. L’idea è di un gruppo di professionisti, tra medici, insegnanti, creativi, artisti, giornalisti per dare spazio alla creatività, a chi ha voglia di esprimersi, di disegnare con le parole. Chi ha voglia di raccontare, di esprimersi raccogliendo le proprie idee: inchieste, racconti, gialli e molto altro, tutto  in un contenitore meraviglioso: il libro. Una casa editrice che non ha grandi pretese, se non quelle di dare voce a chi ha una passione e la vive forte sulla propria pelle.

Si tratta di un libro di inchiesta sull’inviata del Tg3 uccisa a Mogadiscio insieme all’operatore Miran Hrovatin il 20 marzo 1994. La prefazione del libro è stata realizzata da Mariangela Gritta Grainer (già Presidente dell’Associazione Ilaria Alpi) e la postfazione da Fabio Gagliano (medico e scrittore). Il libro sarà presentato alla Rai, in viale Strasburgo 19, a Palermo, il prossimo 13 aprile alle 18.00. Si può acquistare al momento presso la libreria Modusviventi di via Quintino Sella, a Palermo, e presso la casa editrice “Informazione libera”. Per info contattare: [email protected]

Il libro

«Ibtisam» è la traslitterazione della parola araba che significa sorriso. La scelta del titolo nasce dal desiderio di fare un omaggio a Ilaria Alpi, inviata del Tg3, che amava il mondo arabo. Ilaria che tutti ricordano proprio per quel sorriso che non l’abbandonava mai. Ilaria Alpi era una persona determinata, una «signora giornalista», una persona semplice e generosa. Ha tanto voluto quel viaggio, il settimo, l’ultimo. Con lei il 20 marzo 1994, a Mogadiscio, c’era l’operatore Miran Hrovatin di Videoest di Trieste. Quello è stato il loro ultimo viaggio. Sono passati ventiquattro anni da quell’esecuzione avvenuta per le strade di Mogadiscio. Ventiquattro anni senza conoscere la verità, tra depistaggi, false dichiarazioni, ritrattazioni. Ci sono stati tre processi e una Commissione d’inchiesta parlamentare per tentare di dare un volto e un nome a chi ha voluto questo duplice omicidio. Due tesi opposte si sono fronteggiate in questi anni: quella della sparatoria conseguente a un maldestro tentativo di rapina, nel quale emerge la figura del capro espiatorio Hashi (il somalo arrestato e poi liberato dopo anni di carcere) contro quella, ben più consistente, di un attentato premeditato per bloccare le inchieste che Ilaria stava conducendo in terra somala su un coacervo di traffici illeciti di armi e rifiuti, scomode anche per l’Italia. “Ciao, Ibtisam” mette insieme i tasselli di un mosaico. Una storia che ha visto susseguirsi e precedere una serie di morti sospette. Il libro si apre con il racconto di quei momenti: l’agguato a Ilaria e Miran. Dal secondo capitolo, invece, incomincia a tracciare il percorso seguito dagli inquirenti che si sono occupati delle indagini sino ad arrivare al processo di primo grado del 1999 contro il somalo Hashi Omar Hassan. Per passare poi a delineare i fatti di cronaca del periodo in cui viene commesso il duplice omicidio. Quindi si parla dei due processi, quello della Corte d’Appello del 20 ottobre 2000 e d’Appello-bis del 10 maggio 2002, che vedono imputato ancora lui: Hashi, detto “Faudo”. La penultima parte è dedicata invece al lavoro della Commissione parlamentare d’inchiesta sul caso Alpi-Hrovatin. Infine, l’ultimo capitolo ricostruisce le tappe di Ilaria e Miran nei dieci giorni trascorsi in Somalia: Mogadiscio, Balad, Merca, Johar, Bosaso, Gardo, Bosaso, Mogadiscio. Al libro è allegata la lettera che Giorgio Alpi, padre di Ilaria, ha scritto nel 2008 per ringraziare Serena Marotta per il «grande contributo a non dimenticare» svolto con il lavoro di questo libro, allora pubblicato come tesi di laurea.

Informazioni sull’autore

Serena Marotta è nata a Palermo il 25 marzo 1976. Ciao, Ibtisam è il suo primo libro.  È una giornalista pubblicista, laureata in Giornalismo. Ha collaborato con il Giornale di Sicilia e con La Repubblica, ha curato vari uffici stampa, tra cui quello di una casa editrice, di due associazioni, una di salute e l’altra di musica, scrive per diversi quotidiani online ed è direttore responsabile del giornale online radiooff.org. Appassionata di canto e di fotografia, è innamorata della sua città: Palermo.

La storia della casa editrice

“Dove esistono una voglia, un amore, una passione, lì ci sono anch’io”. Lo diceva Giorgio Gaber ed è questo lo spirito che anima la redazione di Radio Off, nata dall’idea e dalla passione per il giornalismo, per la cultura, per il sociale, per la legalità. Un progetto che è iniziato a partire dal 2013 ma che ha visto la sua attuazione solo nel 2016. Così a dicembre del 2015 è nata l’associazione, “Associazione informazione libera network” e a luglio del 2016 le prime trasmissioni radio e, in contemporanea, anche il giornale online “Radio Off”. Da allora Radio Off è sul web: www.radiooff.org e sui social.

Chi siamo

Liborio Martorana Editore, presidente dell’associazione libera network

Serena Marotta direttore responsabile , editore.

Fabio Gagliano vice presidente dell’associazione libera network, medico, scrittore, editore.

Fabrizio Vasile scrittore e ideatore eventi culturali

Piero Melati giornalista e scrittore

Mario Tralongo fondatore e collaboratore

Ivo De Gasperi collaboratore

Salvo Ciulla antropologo, fondatore e collaboratore

Fabrizio Tralongo collaboratore

Giandiego Marigo scrittore e collaboratore

Rossella Vilardi collaboratore

Nicoletta Dammone Sessa collaboratore

Salvatore Mercadante fotografo

di redazione