Di Lorenzo Gagliano

Non è curioso?

La strategia italiana a Bruxelles, durante le negoziazioni per ottenere un elevato importo economico del Recovery Fund, si fondava sulla necessità, per il nostro Paese, di risollevare le regioni economicamente più depresse. Un argomento rispetto al quale la Commissione Europea è da sempre molto sensibile, la tattica era proprio quella di sfruttare quella sensibilità e quei criteri di coesione territoriale tanto cara a quegli “Eurokrati”.

La strategia negoziale ha funzionato. L’Italia è il Paese che infatti ha ricevuto la quota maggiore dei fondi: più di 200 miliardi, proprio in virtù della volontà dichiarata di risollevare le sorti del meridione e, attraverso questo l’Italia tutta.

Purtroppo però non era questo il fine ultimo della strategia. O forse, ad un certo punto, non lo è stato più, la strategia si è trasformata in farsa. E quindi oggi il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede che il Sud sia destinatario del solo 40% dei fondi, quando se fossero stati applicati a livello nazionale gli stessi criteri europei grazie ai quali l’Italia ha ottenuto quella enorme somma, le risorse assegnate al sud sarebbero almeno del 60%.

Un’altra volta il meridione d’Italia ha subìto una colossale presa per i fondelli. E per rispondere alla domanda iniziale: no, tutto ciò non è curioso. E’ vergognoso. Diffidate da chi dice che la causa del sottosviluppo del Mezzogiorno è la mentalità che c’è al Sud, perché il vero problema è la mentalità che c’è in Italia.

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