di Sara Sapienza

Premetto che anche io mi sono sempre chiesta perché investire tanti soldi su un pianeta che è stato già devastato quando viviamo in un pianeta vivo e fiorente che però stiamo annientando a poco a poco.

Sicuramente tutti gli investimenti per l’esplorazione e la terraformazione di altri pianeti potrebbero essere usati per conoscere ancor meglio e salvaguardare il pianeta che abitiamo (fondali ed abissi marini, creature esistenti ed ancora da scoprire , habitat ed infine -ma non meno importante- investimenti da utilizzare per abbattere la mal distribuzione della ricchezza nel mondo.

In fondo la domanda per me è sempre sorta spontanea: perché volgere il proprio spirito su altri pianeti quando ne abbiamo uno ricco di biodiversità della quale siamo dimentichi di far parte?

La lettura offre un punto di vista inusitato e da non sottovalutare.

La gente vuol sognare, ha bisogno di sognare.

Da sempre l’uomo ha cercato risposte nel firmamento, guardando ammirato la volta celeste , con i suoi segreti.

Nel cielo l’uomo ha ravvisato i propri dei, la propria spiritualità, quindi è ragionevole pensare che l’uomo possa ancora volgere gli occhi, volontà e spirito all’esplorazione di nuovi orizzonti.

È nello spazio che l’uomo come specie sembra volgere i propri bisogni. Nello spazio vasto ed infinito, per cercare risposte a quesiti e domande, per allargare i propri orizzonti come unica specie e magari potrebbe anche comprendere il valore della vita, delle cose, avvicinandosi al “divino”.

Magari una volta partito potrebbe comprendere il vero valore della madre che ha abbandonato e sfruttato, comprendendo cosa ha realmente lasciato alle proprie spalle.

Tuttavia, è assolutamente ragionevole pensare che ciò possa comportare un pericolo, se ciò dovesse gravare sulle spalle di un pianeta già gravato di un peso non indifferente che è l’uomo stesso. Ragionevole pensare che le prossime esplorazione e terraformazione possano essere proposte da “ricchi” per il servizio di altri “ricchi”… ragionevole pensare che tutto ciò abbia un costo che possa essere pagato non da tutti e che possa essere permesso solo da un sistema di produzione che non farebbe altro che aggravare la disequilibrata situazione economica.

L’esplorazione dello spazio apre un dibattito che ricorda un poco l’arte della filosofia, che aiuta a comprendere meglio ciò che abbiamo intorno, pensandolo, ripensandolo, mettendolo in discussione ed infine, con leggerezza , ironizzando, lasciando le porte aperte a nuove possibilità.

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