Se niente ci salva dalla morte, che almeno l’amore ci salvi dalla vita.
Pablo Neruda
di Ornella Mallo, Natale 2021
M’inoltro dentro nuvole grigie
dissolte in gocce sospese a mezz’aria:
le mie palpebre, sorprese dalla pioggia,
si serrano contratte.
Vago sbandando
come una bimba
che gioca bendata.
Non distinguo orizzonti.
La luce è precipitata nel buio:
timida fiammella,
stenta a rischiararlo.
Mi lacera come filo spinato
la rete di mutismo
in cui sono inciampata.
Cerco la rotta nella nebbia,
mentre nuoto nel cielo
come un pesce impazzito
travolto da un branco
alieno a se stesso.
Ultrasuoni stridono negli abissi
come punte di gessi
strofinati su lavagne.
Porto le mani alle orecchie,
angosciata da tanto clamore.
Quand’ecco,
le Tue parole d’amore
squarciano il velo
che incappuccia il mio volto,
restituendomi lo sguardo
che avevo perduto.
Le Tue braccia
sono ali di cigno
soffici e bianche.
Il Tuo calore
cosparge il cielo
d’ un chiarore d’aurora.
E mentre inspiro il Tuo ascolto,
dischiudo il tiepido bozzolo
che m’imbalsamava come una mummia,
m’incendio rovente:
– Sei Tu il mio Natale!
Ti grido felice…
Il Tuo sorriso di bimbo.
Innaffiata di speranza,
fiorisco.
(fonte immagine: facebook)